«La Regione Siciliana dà una spinta alla nuova programmazione dei Fondi Ue 2021-2027 e mette in sicurezza le risorse stanziate per le Aree interne dell’Isola». Lo dichiara il presidente Nello Musumeci, annunciando l’approvazione nel corso dell’ultima seduta della giunta della versione aggiornata del Programma regionale Fesr Sicilia 2021-2027, dall’importo complessivo di 5,8 miliardi di euro.
Le modifiche, concordate negli ultimi mesi con l’esecutivo comunitario (dall’invio della prima versione del Programma ad aprile, fino alle ultime riunioni dei giorni scorsi a Bruxelles), hanno interessato soprattutto i settori innovazione, ambiente e rifiuti, secondo quanto previsto dai regolamenti europei. Le integrazioni richieste riguardano anche alcuni documenti connessi al Programma Fesr, tra cui la Strategia regionale per l’innovazione, la Valutazione ambientale strategica e il Piano di gestione rifiuti speciali.
«L’iter – prosegue il governatore – andrà avanti nelle prossime settimane per l’adozione, da parte dell’Ue, del nuovo Programma entro la fine dell’anno, nel rispetto delle tempistiche previste. Nel frattempo, il dipartimento Programmazione della Presidenza della Regione porterà avanti le procedure per l’attuazione delle politiche territoriali».
La giunta regionale è intervenuta inoltre per garantire il completamento degli interventi previsti per le cinque Aree interne siciliane nell’ambito del Po Fesr 2014-2020. La Regione ha infatti individuato 72 progetti in ritardo d’attuazione da parte delle coalizioni territoriali “Madonie”, “Nebrodi”, “Simeto”, “Calatino” e “Sicani”, e ha deliberato la salvaguardia degli interventi con una copertura finanziaria di oltre 83 milioni di euro attraverso le risorse del nuovo Piano di sviluppo e coesione della Sicilia. La realizzazione dei progetti potrà così andare avanti oltre i termini naturali di scadenza (31 dicembre 2023), permettendo la riprogrammazione mirata dei fondi per la chiusura del Programma nei tempi previsti e garantendo al contempo ai territori il completamento degli interventi avviati.
«Il finanziamento deciso – sottolinea il presidente Musumeci – tiene conto anche dell’incremento dei prezzi registrato negli ultimi tempi in seguito all’emergenza Covid e ai rincari energetici dovuti alla guerra in Ucraina, permettendo così ai Comuni e alle imprese di chiudere i progetti nonostante il generalizzato aumento dei costi».
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