Madonie

Turismo escursionistico sulle Madonie, Gennuso: “Creare un ‘sistema Sicilia’ per recuperare e valorizzare il territorio. Più fondi e sinergie”

Sono tanti gli escursionisti, soprattutto del Nord Italia, che giungono in Sicilia per fare trekking nel Parco delle Madonie.
Purtroppo, però, non sempre i percorsi sono segnalati, vigilati e spesso anche qui regna l’incuria con staccionate divelte che non vengono
sostituite, cartelli non leggibili, sentieri con evidenti problemi di viabilità.

“Non ci si è resi conto della ricchezza del nostro territorio – dichiara Giuseppe Gennuso, componente della Dc e candidato alle elezioni
Regionali del 25 settembre in provincia di Palermo -. È giunto il momento che il governo regionale intervenga predisponendo nel Bilancio
un capitolo ad hoc per il turismo escursionistico siciliano, un settore sempre più in espansione in tutta Europa”.

“Parlare di pratiche outdoor in Sicilia – prosegue – deve diventare la normalità: trekking, ciclismo, equitazione, arrampicate e tanto altro,
possono diventare tra le attrattive più allettanti di una regione che riscopre sempre di più il rapporto uomo-natura. Creare nuovi percorsi
naturalistici nelle Madonie così come nei Nebrodi e in tutte quelle aree che si prestano alle attività sane praticate all’aperto rispettando
pienamente la natura.

“Il governo regionale deve investire per creare un “sistema Sicilia” in grado di promuoversi in modo coordinato e uniforme nei confronti dei
turisti italiani e stranieri. Per fare ciò da un lato la Regione dovrà predisporre finanziamenti adeguati e dall’altro mettere in rete enti
pubblici, associazionismo e agenzie turistiche locali, prevedendo interventi di recupero e valorizzazione delle migliaia di km della rete
di sentieri che offre la Sicilia. Noi ci impegneremo affinchè attraverso fondi europei, nazionali e regionali vengano realizzate nel territorio
regionale numerose opere di recupero ed infrastrutturazione di specifici sentieri, siti e vie di arrampicata, e venga organizzata in modo
sistematico la rete sentieristica regionale, compresi i luoghi di ricovero ove i turisti possono dormire e rifocillarsi”, conclude
Gennuso.

redazione

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