Domenica 18 settembre 2022, in oltre cento località in Italia, si svolgerà la ventitreesima Giornata Europea della Cultura Ebraica. Una manifestazione promossa dall’UCEI (Unione delle comunità ebraiche italiane) con il patrocinio del Ministero della Cultura, dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), dell’AEPJ (European Association for the Preservation and Promotion of Jewish Culture and Heritage), che coinvolge ogni anno tanti istituti culturali e decine di migliaia di persone, con visite a sinagoghe e quartieri ebraici, mostra a tema, incontri con autori.

Il tema scelto quest’anno “Il rinnovamento” rappresenta per Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane, “una vera e propria sfida…nel segno di un necessario e non più rimandabile rinnovamento delle nostre società e collettività, a partire da noi come singoli”.

L’Archivio di Stato di Trapani aderisce alla giornata celebrativa presentando al pubblico una mostra tematica nella quale i documenti proposti offrono spunti per sviluppare il concetto di rinnovamento nelle sue diverse sfaccettature, con l’obiettivo di incrementare la conoscenza della cultura ebraica attraverso le testimonianze archivistiche.

Nelle sue molteplici implicazioni, materiali e spirituali, la nozione di rinnovamento comprende i significati di trasformazione, progresso, cambiamento, rinascita, rigenerazione.

Il rinnovamento passa attraverso la trasformazione urbanistica dei vecchi quartieri ebraici, la cui esistenza è fissata nella toponomastica di antiche carte catastali; si individua nel progresso economico-culturale del territorio trapanese, in cui si inserì pienamente l’attività della comunità ebraica, testimoniata dai contratti notarili del Quattrocento.

Il rinnovamento, nella sua accezione di cambiamento e rinascita, si riflette nella diffusa pratica del riuso dei materiali antichi, come i frammenti di rotolo di Sefer Torah conservati in archivio, recanti le sacre scritture, riutilizzati dai notai per rilegare i propri registri e, in epoca recente, sottoposti a interventi di restauro per recuperare l’integrità, operarne una rigenerazione e consentirne così la trasmissione dei valori culturali.

La mostra, organizzata dall’Archivio di Stato, con la collaborazione di Nicolò Bucaria dell’Istituto di storia ebraica dell’Università di Treviri (Germania), offrirà la possibilità di ammirare preziosi materiali documentari e pregevoli oggetti della cultura ebraica appartenenti alle collezioni Campanella e Riccobono.

Tra gli oggetti esposti, databili tra la fine del XVIII e gli inizi del XX secolo, di diversa provenienza geografica, vi saranno esemplari di menorah (candelabri), di tiq Torah (contenitore per il rotolo di Torah), di yad (mano per lettura della Torah), di brucia incensi, piatti e amuleti, ma anche di indumenti rituali, come la kippah (copricapo) e il tallit (“scialle di preghiera”).

La visita sarà accompagnata dalla lettura recitata (V. Mogavero) di alcuni passi biblici, in particolare del libro dell’Esodo, il cui testo si è conservato nei frammenti di cuoio della Torah riutilizzati dagli antichi notai, e si pone l’obiettivo di “restituire al presente, attraverso la ricomposizione delle labili tracce che ci ha lasciato, la memoria dell’esistenza di una folta attiva comunità ebraica che, con la sua cultura e le sue tradizioni, ha contribuito a formare l’identità del nostro territorio” (A. Di Miceli, Funzionario Archivista – Archivio di Stato di Trapani).