“Affidare la gestione della caccia in Sicilia ad un comitato riconosciuto dalla Regione Siciliana, composto da persone competenti ed
esperte, che conoscano il ciclo riproduttivo degli animali, il territorio e i cicli migratori”. È quanto dichiara Giuseppe Gennuso,
componente della Dc Nuova e candidato alle elezioni Regionali del prossimo 25 settembre, che nei giorni scorsi ha incontrato Pasquale
Pusateri, presidente provinciale CPA (caccia pesca ambiente) siciliano, per discutere delle problematiche legate all’attività venatoria in
Sicilia.

“Per il cacciatore siciliano la caccia è tradizione, passione, rispetto della natura e degli animali, aggregazione. Valori, che non sempre
vengono riconosciuti – continua -. Sono tanti, infatti, i ricorsi al Tar da parte di associazioni ambientaliste il cui esito provoca, purtroppo,
una diminuzione dei cacciatori e, paradossalmente, una proliferazione di bracconieri il cui unico obiettivo, a differenza dei cacciatori, è
quello di riempire il carniere il più possibile con mezzi illeciti e devastanti, come ad esempio strumenti per appiccare il fuoco”.

“Per evitare tutto ciò e consentire la caccia legale, basterebbe creare un comitato riconosciuto dalla Regione composto da cacciatori, zoologi,
biologi, legali e da funzionari dell’assessorato all’Agricoltura e Foreste che predisponga un calendario venatorio stilato in maniera tale
che la caccia possa essere esercitata da un lato, in maniera legale e dall’altro, adeguata e sostenibile per il nostro ambiente”, prosegue
Gennuso. Le associazioni ambientaliste, giustamente, si preoccupano e fanno bene a porre l’attenzione su questa tematica ma, praticare la
caccia in maniera ‘controllata’ e non incentivare il bracconaggio, può solo portare benefici all’intero territorio, salvaguardandolo e
preservandolo”.