Le Vie dei Tesori tornano per il secondo anno a Termini Imerese e riaprono il Grand Hotel delle Terme e le antiche terme romane, chiuse da decenni.
E’ una riapertura che la città attende da tempo: il Grand Hotel delle Terme, il mitico albergo ottocentesco costruito sulle caldissime acque vulcaniche citate persino da Diodoro Siculo, chiuso da dieci anni, mitica sede della Targa Florio. Riaprirà i battenti proprio per il festival delle Vie dei Tesori che per la seconda edizione di seguito – dopo il debutto entusiasmante da 3500 presenze lo scorso anno – ritorna a Termini Imerese. Ma l’Hotel non è l’unica sorpresa del festival: riapriranno infatti al pubblico anche le Terme romane in cui, leggenda vuole, si bagnò anche Ercole di ritorno dalle fatiche: un luogo dimenticato, straordinario, dove l’acqua sgorga ancora oggi a 37 gradi.

“L’anno scorso Le Vie dei Tesori a Termini Imerese fu una scommessa, ma è anche stato un bellissimo successo – dice il sindaco Maria Terranova – Ma quest’anno ci siamo messi d’impegno per riaprire due luoghi importanti per questa città. L’Hotel e il complesso delle terme romane sono patrimonio della città e la nostra battaglia per restituirlo definitivamente ai termitani continuerà”.

“C’era l’esigenza di cambiare l’immagine di Termini Imerese, profondamente compromessa – dice l’assessore al Turismo, Pippo Preti – e abbiamo scelto il marketing territoriale più forte che esista, Le Vie dei Tesori, per raccontare la riscoperta dei luoghi della città. Oggi diamo la possibilità ai giovani cittadini di entrare per la prima volta nel Grand Hotel, e ai vecchi, quella di accedere alle terme romane da decenni chiuse al pubblico”. Presente anche il presidente del Consiglio comunale, Francesco Caracozzo.

Le Vie dei Tesori ritorna quindi a Termini Imerese da sabato 10 settembre e va avanti per tre weekend, sempre sabato e domenica, fino al 25 settembre. Con il supporto del Comune sono stati scelti con cura dodici luoghi per rileggere la città alla luce delle sue ricchezze culturali, ma anche per riscoprire il senso di comunità appunto restituendo siti finora negati. I coupon acquistati saranno validi anche per visitare Bagheria, poi Palermo, Carini e Cefalù (a ottobre). Tre weekend, per un nuovo festival di “riappropriazione della bellezza”, che cerca di scrollarsi di dosso le restrizioni e le paure post covid: per due anni, quando la pandemia ha costretto festival e rassegne a rimandare o rinunciare ai programmi, Le Vie dei Tesori ha scelto di provarci lo stesso, riscrivendo ogni visita e ogni percorso nel segno della sicurezza, privilegiando luoghi all’aperto, sostituendo le visite guidate con audioguide d’autore ascoltabili dal proprio smartphone. Oggi che la normalità sembra riacquistata, si torna felicemente allo storytelling nei luoghi, alle visite condotte dai giovani, al racconto delle comunità che si riappropriano degli spazi.

“L’anno scorso ci hanno quasi guardato con sufficienza quando siamo arrivati a Termini Imerese, ma la vera scommessa vinta la raccontano i ragazzi che vogliono partecipare, la gente che chiede informazioni, i luoghi che ci vengono offerti – dice Marcello Barbaro, vicepresidente della Fondazione Le Vie dei Tesori – Quest’anno sarà un’edizione straordinaria, e non solo come numero di luoghi e esperienze: altre città hanno raggiunto un programma così “maturo” dopo anni di partecipazione”. “L’anno scorso i ragazzi dell’Istituto superiore “Gregorio Ugdulena” erano venti, quest’anno sono raddoppiati. E sono felicissimi di partecipare, si preparano durante l’estate con grande passione e i visitatori ce lo confermano. Noi poi utilizziamo i percorsi del festival proprio come avvio dell’anno scolastico: i ragazzi guidano gli stessi compagni alla scoperta dei luoghi” dice la preside Patrizia Graziano .

E quest’anno Le Vie dei Tesori sono di nuovo pronte alla sfida: con i Borghi dei tesori che hanno fatto per la seconda volta da apripista – 37 piccoli centri che hanno deciso di creare una rete sotto l’egida della Fondazione Le Vie dei Tesori sposandone il format, ma che soprattutto hanno aperto le porte a una folla festante di visitatori, offrendo chiese, castelli, monasteri, sorgenti, cantine e tanto altro: siamo all’ultimo weekend, domani e domenica – ecco le prime otto città del 2022 pronte a scendere in campo: le prime a settembre: oltre a Termini Imerese, ecco Bagheria, poi le tre “cavaliere” del Trapanese, quindi Trapani, Mazara e Marsala, le due “veterane” Caltanissetta e Messina, e l’arroccata Enna; dal 30 settembre al 16 ottobre toccherà a Carini, Cefalù, Ragusa e Scicli, e alla debuttante Alcamo, e fino al 30, a Palermo e Catania.

Un festival che ha portato la cultura fuori da palazzi istituzionali e atenei, ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti: ed è cresciuto ogni anno. Riconquiste per i cittadini e occasioni imperdibili per i turisti. Ma è soprattutto la manifestazione che costruisce reti: con Unicredit come main sponsor, come spiega Sandro Leone, responsabile area retail Palermo Est, “siamo la banca del territorio. È quindi giusto e normale sostenere un festival che parla di condivisione e riaperture, sono i nostri stessi clienti a chiedercelo”.

Il festival ha saputo creare sinergie e dialogo, quest’anno anche con il sostegno di Poste Italiane, e ha attivato un progetto che si compie grazie alla collaborazione di oltre duecento partner, compresa Enel per Termini Imerese: poi Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari. Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione delle centinaia di giovani che ogni anno si uniscono alla squadra di organizzatori, narratori, esperti del territorio, giornalisti che si mettono in gioco per “far parlare” i luoghi.

Il sito www.leviedeitesori.com è una miniera dove trovare schede, fotografie, aneddoti e curiosità, sfogliare il magazine e programmare le proprie visite, sempre in modalità 4.0. e così anche i social del festival, che ottengono sempre migliaia e migliaia di visualizzazioni e condivisioni. Un festival smart, veloce, comodo, che viaggia sugli smartphone: prenotazioni ovunque caldamente consigliate, acquisto dei coupon on line.

Ed eccoci al programma vero e proprio, a cui ha lavorato il coordinatore cittadino del festival, Giuseppe Di Maio, “dopo il successo del 2021 che ci ha fatto essere città rivelazione del festival, quest’anno puntiamo a fare meglio, grazie all’apertura del mitico Grand Hotel delle Terme. La partecipazione della città è immensa, l’anno scorso il 70 per cento dei visitatori era del territorio, e mi ha commosso la preparazione dei ragazzi che hanno accolto il pubblico”. Termini Imerese ha messo insieme il nuovo programma con un amore straordinario per il territorio, e con la partecipazione di tutte le scuole della zona. Ovviamente la parte delle protagoniste di questa pellicola d’autore la pretendono le terme romane (conosciute sin dall’antichità, citate da Diodoro Siculo, amate da tutti gli invasori, dai romani ai normanni) e l’ottocentesco Grand Hotel delle Terme, progettato da Giuseppe Damiani Almeyda, che fin dalla sua nascita doveva meravigliare chiunque. La sua golden age fu tra il 1910 e il 1960 quando venne utilizzato come quartier generale della Targa Florio, e ospitò spesso Enzo Ferrari. Nelle tre giornate di sabato del festival (10,17 e 24 settembre) il Grand Hotel si potrà scoprire con l’aiuto di “Nymphé” di Marika Veca e Daniele Vitale, spettacolare show itinerante di danza, musica, suoni e colori che ripercorre le origini della nascita di Himera. Domenica 25 settembre, invece, ospiterà una visita teatralizzata dell’ICS Balsamo-Pandolfini coordinata da Maria Costanza. E il 10 settembre alle 11,30 si inaugura al Museo Civico, la mostra di Roberta Civiletto, “Frammenti di storia”, stoffe e decori contemporanei. La mostra durerà per tutto il festival.

Gli altri luoghi sono una vera immersione nella storia di Termini Imerese, antica e recente, a partire dal castello (del tutto sconosciuto, ne restano solo le tracce), le chiese preziose – Santa Caterina d’Alessandria con il sorprendente ciclo di affreschi di fine ‘400 che racconta la vita della santa e la lunga iscrizione in lingua siciliana antica; Maria Santissima Annunziata con il suo crocifisso miracoloso sotto la cupola di esotiche Azulejos; la normanna San Giacomo, la prima cattedrale di Termini, sede dell’antico Vescovado; Sant’Orsola, in quello che era l’antico quartiere arabo “Delli balati”, che si mostra in realtà come due chiese sovrapposte; e il santuario Madonna della Consolazione con il suo dipinto miracoloso legato alla venerazione della Vergine –; poi il convento Santa Maria Gesù La Gancia che conserva la prima Pietà marmorea che si conosca in Sicilia, datata 1480. Ma anche, la casa-museo di Filippo Sgarlata, uno dei più importanti medaglisti italiani contemporanei, dove si possono ripercorrere le tappe della sua esperienza artistica: dai bozzetti a matita embrionali, ai calchi in gesso, sino alle opere finite; il museo del Motorismo siciliano e della Targa Florio (non perdete uno dei pezzi forti, la bella Alfa Romeo 33 tre litri con la quale Nino Vaccarella e Toine Hezemans conquistarono la vittoria nel 1971) e la straordinaria “Cammara Picta”, il ciclo di affreschi seicenteschi dentro il palazzo del Comune.

Le tre passeggiate condurranno alla scoperta del Riparo del Castello, ovvero dei siti archeologici del territorio; della Termini romana – questo percorso si concluderà con uno spettacolo di gladiatori a cura dell’associazione Termini D’Amuri –; e alla scoperta dell’acquedotto Cornelio, straordinaria opera di ingegneria idraulica realizzata dai romani. Sarà anche possibile scoprire Termini Imerese dal mare: il suo waterfront frastagliato è uno spettacolo soprattutto se osservato nelle ore che precedono il tramonto.

Pronto anche un mini programma nel programma, quattro spettacoli in luoghi simbolo della città: è tratto dal crudelissimo Escuriale di Michel de Ghelderode, l’atto unico “Nella notte oscura” di Piero Macaluso che lo porta in scena (il 24 e 25 settembre alle 21) con Simona Indovina, Giovanna e Salvatore Muscarella nella sede del TeatroZeta, all’interno della quattrocentesca ex chiesa di Santa Lucia. Le tre domeniche del festival (11,18 e 25 settembre alle 18,30), al Castello ecco invece “Non chiudere gli occhi” show che tocca il cuore, in cui danza e recitazione sono mezzi per trattare i grandi temi sociali della società contemporanea. A cura di “Arte e Passione” diretto da Mara Fasulo e Saveria Sarcinelli. Sempre domenica, ma solo il 25 settembre, la chiesa di Santa Caterina ospita alle 19,30 “A due voci” concerto in cui dialogano uno strumento classico amato nelle corti europee e uno a corde pizzicate introdotto alla fine del ‘500: violoncello e tiorba suonati da Adriano Maria Fazio e Giulio Falzone.

L’intero festival Le Vie dei Tesori in Sicilia quest’anno durerà oltre due mesi e mezzo, contando anche i primi tre weekend tra i borghi, che si stanno chiudendo proprio in questo ultimo fine settimana: con oltre cinquecento tra luoghi da visitare – tra chiese, castelli, palazzi, case d’artista, oratori -, esperienze inedite, eventi e passeggiate curiose, un patrimonio enorme messo in rete e reso disponibile e “raccontabile”. È stata istituita ovunque la prenotazione on line, che non è obbligatoria ma caldamente consigliata: per quel che riguarda le visite nei luoghi basterà acquisire il coupon su www.leviedeitesori.com o all’info point allestito alla Casa Comunale – piazza Duomo 1 (sabato e domenica dalle 10 alle 13.30 e dalle 16 alle 19.30). Per passeggiate ed esperienze, prenotazioni e coupon su www.leviedeitesori.com o (senza la garanzia di trovare posto) sui luoghi di raduno.

Informazioni: 091 842 0004, tutti i giorni 10-18 www.leviedeitesori.com