La prima serata del Castelbuono Film Festival, la rassegna cinematografica all’esordio in terra madonita, si articola sulla proiezione di sei corti con l’egida Doc Sicilia.
Al chiostro San Francesco, con inizio alle ore 21,15, andranno in sequenza “Un passo avanti”, dei registi Antonella Barbera e Fabio Leone vincitore di diversi premi, che racconta nelle scene cinematografiche ricche di chiaroscuri i successi della vita di un eroe quale è stato il commissario Boris Giuliano.
A seguire “Dream”, del regista siciliano Davide Vigore, che racconta la storia di Pietro che ha il grande sogno di correre con il suo cavallo Dream il Palio di Buonriposo di Calascibetta.
Terzo corto in programma è “Il giorno del muro”, di Daniele Greco, ambientato nel comune di Capizzi in occasione della festa di San Giacomo.
Poi ancora “Black”, cortometraggio d’animazione di Sara Taigher che trasmette la lezione che “nel buioi si possono riscoprire cose che si sono dimenticate”, “Tutù”, di Lorenzo Tiberia, si svolge in un piccolo paese del Sud scosso dalla scomparsa di Maria La Torre, una giovane ballerina morta di anoressia, ed infine “Lettera a mia figlia”, del regista Giuseppe Alessio Nuzzo, con Leo Gullotta tra i protagonisti del corto che ha vinto il premio speciale per il sociale ai “Corti d’argento” per il tema dell’alzheimer.
Il pubblico presente al Chiostro San Francesco, ingresso libero, sarà protagonista di un doppio impegno. Il primo riguarda la votazione da dare alle sei pellicole che vedrà nel corso della serata e per il secondo potrà partecipare ai dibattito che seguiranno le proiezioni.
Domani sera è in programma la proiezione del documentario/cinema del reale su Letizia Battaglia, la nota fotoreporter palermitana recentemente scomparsa che è stata autrice di capolavori dell’arte fotografica e presente con la mostra “Qualcosa di mio” nel 2016 al Museo Civico di Castelbuono.
Sabato sera, infine, la proiezione del film “Semina il vento”, del 2020, del regista pugliese Danilo Caputo che racconta della giovane Nica, ventunenne che decide di abbandonare gli studi di agronomia per tornare nel suo paesino natale, vicino Taranto, da quale è assente da ben tre anni. Al suo ritorno, la situazione che si ritrova di fronte però non è delle più rosee. La pellicola è stata presente alla Berlinale Film Festival internazionale di Berlino.