Parola d’ordine: “non essere ricattabile”, diventi ricattabile, quando scendi a compromessi, occorre invece sempre, scriveva il buon maestro Camilleri essere decisi e coerenti con quello in cui credi, e a quello che sei. Qualunque cosa tu faccia , fallo con le tue mani e con tue idee, ragiona con la tua testa, segui il tuo coraggio e la tua passione.

Non essere persona ricattabile, ti renderà libero di esprimere il tuo pensiero, anche se questo ti costerà, comunque , perchè nella maggior parte dei casi il mondo è fatto da logiche stupide di appartenenza e di pochi simpatizzanti, il che vuol dire che se non ti schieri , nella maggioranza,  in molti casi  resti fuori da molte cose,faranno di tutto per “escluderti”.

Continuano, ad osservarti come “essere umano” non addomesticabile, resti una spina da tenere lontano, se poi sei un essere umano pensante, diventi insopportabile, perchè a molti piacciono gli esseri umani non pensanti, quelli che eseguono, quelli zitti e buoni direbbero i  fantastici rocchettari , Maneskin, si loro , quelli che hanno conosciuto la strada ed ora sono star, ma forse lo sono sempre stati star, anche in strada.

Bene dopo questa lunga premessa entriamo nel vivo, del nostro ricordo in una torrida estate e tiriamo fuori la carta “Peppino Impastato”, tra i gli uomini del secolo che hanno lasciato un segno fortissimo nelle coscienze di molti.

Peppino Impastato era uno  di noi , o meglio era una persona semplice, ma che aveva la testa imbottita di belle idee, aveva studiato e’ quando si studia storia e filosofia , educhi il tuo pensiero al pensare.

Nato , malauguratamente in una famiglia con rapporti con la mafia ,  lui piuttosto che sottostare ad un sistema di regole che non comprende, non condivide e che palesemente rifiuta , si mette non solo contro la propria famiglia, ma contro i potenti mafiosi del territorio in cui vive, tra Cinisi e Terrasini e s’inventa una forma di resistenza che già altri, in altro modo avevano attivato, con fini diversi, usando uno strumento potentissimo che è la “radio”, Danilo Dolci aveva già fatto qualcosa di simile, con la Radio dei Poveri Cristi.

Nel 1977 nasce Radio Aut, radio libera autofinanziata con cui vengono denunciati i crimini e gli affari di mafiosi di Cinisi e Terrasini, primo fra tutti quel Gaetano Badalamenti, che Peppino in radio satiricamente chiamava Tano Seduto, questi aveva un ruolo di primo piano nei traffici internazionali di droga.

Perchè radio Aut ? Ce lo racconta Danilo Sulis, uno dei compagni di viaggio di Peppino, nel suo libro edizioni Navarra “Da Radio Aut a Radio 100 passi” un viaggio dentro quegli avvenimenti che hanno caratterizzato un lungo periodo di lotta civile.

Aut, era il richiamo, si legge tra le pagine del libro della locuzione latina “aut…aut”  (o….o) , l’idea era quella di operare delle scelte , essere davanti ad un alternativa , in quel caso o sei con gli uomini liberi o con i mafiosi.

Ciascuno di noi è chiamato continuamente ad operare delle scelte , con il nostro carattere, la nostra personalità decidiamo chi essere , cosa essere e con chi stare, questo mondo in cui viviamo non è che sia del tutto trasparente, ed in molti settori serpeggiano sotto forme subdole giochi potere e di appartenenza, che tutto sanno tranne che di libertà, basta pensare come molti incarichi, eventi, ruoli, siano in mano spesso sempre alle stesse persone, la domanda è: gli altri sono tutti ignoranti? Come mai non c’è una circolarità?I territori crescono, le aziende crescono, l’arte, la cultura si nutre di diversità, non sempre degli stessi colori.

Ogni tanto fa bene ricordarsi quanto importante sia la coerenza, la dignità e l’onestà intellettuale.

Sulis, nel libro ci racconta l’importanza di  studiare il passato, capire quello che ci stà intorno, essere capaci di critica intelligente , rifiutando mode e conformismi, idoli e seduzioni del momento che lasciano sempre il tempo che trova.

Dobbiamo respingere la rassegnazione che porta all’indifferenza e all’assuefazione delle coscienze.

Peppino denunciava misfatti in un epoca nella quale i boss , a differenza di ora non restavano nell’ombra , ma puntavano all’apparire e all’ostentare il loro potere .

Facevano della loro immagine la principale ragione di essere, dunque pensate bene se potevano mai sopportare di essere ridicolizzati, da “uno qualunque” per loro.

Chi fa informazione, chi opera nel sociale, in politica, nella scuola non può raccontare solo il bello delle cose, ha il dovere di raccontare i  fatti cosi come stanno, poi se qualcuno si sente attaccato ingiustamente, non ha capito che qualunque osservazione è motivo di riflessione per chi vuol capire, chi teme invece il giudizio, ha qualche sassolino che evidentemente sa che non fa funzionare proprio tutto cosi bene, in qualunque settore e ambito si parli.

È bene che la gente impari a capire che non tutti sono addomesticabili, Peppino è uno di questi e noi lo ricordiamo come esempio virtuoso, infatti.

Dunque leggi, studia, direi oggi ad un ragazzo che non conosce ancora la storia di Peppino Impastato, che per chi scrive invece è stato un maestro di vita e pensiero, leggi i libri che su di lui sono stati scritti, viaggia molto, anche dentro un quadrato, ma apri la mente più di chi parte e resta però sempre con uno zaino mai usato o privo di contenuti che al primo scricchiolio sente attorno a se solo rumore!

Peppino, in una torrida estate siciliana…..di quante cose potremmo ancora parlare…..scegliere comunque aut aut…scegliere bene! La Radio è sempre accesa!

Il libro di Sulis ci racconta che anche se Radio Aut, è stata chiusa , ne sono nate altre con lo stesso spirito, le anime libere, troveranno sempre il modo per farsi sentire, loro..noi…siamo vento!