Ricco pomeriggio polizzano con StreetArt, degustazione prodotti De.Co e spettacolo di musica popolare dei Petrafolk poi questa sera alle 19.00 – Largo San Martino, presentazione delle De.Co, ovvero, le Denominazioni Comunali dei prodotti tipici e di eccellenza, espressione della cultura alimentare di Polizzi Generosa.
‘U Cunigghiu, il Fagiolo a badda, ‘U Pipiddu polizzano, la Nocciola e ‘U sfugghiu saranno presentati per la prima volta in forma sistemica grazie al marchio identificativo per denotarne l’originalità e l’identità.
‘U Cunigghiu (senza coniglio) tipico piatto tradizionale di verdure di una cultura povera che si è tramandata e affermata per essere consumato la vigilia di natale.
Il Fagiolo a badda, l’eccellenza polizzana presidio slow food, coltivato da sempre nella ricca vallata polizzana.
‘U Pipiddu polizzano, altro presidio slow food, tipico prodotto caratteristico degli orti polizzani ricchi di acqua.
La Nocciola, per antonomasia l’elemento dominante i giardini polizzani, in tutta la provincia di Palermo esclusiva di Polizzi Generosa.
Infine, e non per ultimo, ‘U sfugghiu (lo sfoglio), il dolce tipico di Polizzi Generosa, qui nato e tramandato, a partire dalle monache benedettine che lo inventarono nel XV sec., da tutte le famiglie e, poi, dalle pasticcerie locali.
Una torta di formaggio fresco, arricchita da altri ingredienti che nel tempo, tanta la sua forte tipicità, è diventata anche lo ‘Sfoglio delle Madonie’ con ciò connotandolo maggiormente, non deprezzando, ma rafforzandone le sue forti radici polizzane, di prodotto colturale (la tuma degli alti pascoli delle montagne circostanti dei feudi polizzani posseduti dal Convento monacale Benedettino) e di espressione culturale e, in quanto tale, entrato nell’immaginario secolare di ogni polizzano, residente o emigrato che sia.
Lo Sfoglio polizzano o di Polizzi Generosa e perciò, in quanto tale, diventato lo ‘Sfoglio delle Madonie’, non per una ‘povera e inconcludente guerra campanilistica d’altri tempi’ (così ben rappresentata ironicamente da Pietro Librizzi con il suo olio su tela qui allegato) di assurde, quante povere pretese, ma in quella più generale valenza territoriale che include le peculiarità, le valorizza e le esalta, quale espressione unitaria della stessa cultura agricolo-pastorale che, trasformando i prodotti colturali primi in prodotto culturale, entra così a far parte dell’immaginario collettivo, espressione e anima della cultura locale e territoriale: quella, appunto, delle Madonie.
A seguire la degustazione dei prodotti e, alle ore 22.00 concerto di musica popolare dei Petrafolk.
foto di Lorenzo Sausa
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