Duole constatare come il Governo Musumeci abbia deciso di congedarsi nei confronti del settore della Formazione Professionale dai suoi lavoratori e ancor più grave da migliaia di famiglie che hanno l’aggravante di voler fare imparare un mestiere spendibile nel mondo del lavoro ai propri figli. Cui prodest(a chi giova tutto ciò)?
Dallo scorso dicembre le casse della Regione Siciliana sono chiuse e migliaia di operatori ancora in attesa di ricevere gli stipendi. Gli Enti gestori costretti a fare fronte alla mancanza di liquidità, per altro, scontrandosi con la paralisi amministrativa anche causata dal cambio di guida dell’Assessorato all’Istruzione e Formazione Professionale.
Infatti, è proprio l’Assessore al ramo, Aricò, a deludere le aspettative del settore, che senza alcun confronto con le parti sociali e con estremo ritardo, sta predisponendo gli atti (in)utili alla nuova programmazione dell’anno formativo destinato ai minori in obbligo scolastico.
Un avviso, quello che finanzierà i primi anni del nuovo ciclo di istruzione e formazione professionale, artatamente scritto per impedire a migliaia di giovanii alunni di frequentare un percorso scolastico utile al proprio futuro, scritto da chi ha sempre ostacolato il settore innamorato delle proprie idee in antitesi con la reale esigenza dei giovani alunni siciliani.
Un avviso che risulta a rischio di impugnative in sede giurisdizionale, perché privo di quanto disposto dalla recentissima legge regionale n.1265, votata anche dall’onorevole Aricò, e della convocazione del Comitato per le politiche regionale istituito ai sensi della L.R. n.23/2019.
La situazione di stallo amministrativa e le imminenti elezioni politiche rischiano di gettare ulteriormente nello sconforto il settore, col rischio di precludere l’avvio dell’anno formativo a migliaia di minori in obbligo scolastico. Chiediamo, al fine di scongiurare centinaia di ingiunzioni di pagamento a danno dell’erario, che vengano sbloccati urgentemente i crediti destinati agli Enti gestori e che venga ritirato l’Avviso di cui al D.D.G. n.1438 del 11.08.2022 al fine di rimuovere le numerose criticità presenti e introdurre le prescrizioni di legge approvate dal Parlamento siciliano.
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