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“Ucciso da mano mafiosa si batté per la legalità e la giustizia”. La Cgil ricorda a Caccamo Filippo Intili

Settantesimo anniversario. Lunedì 8 agosto la Cgil ricorda a Caccamo Filippo Intili, ucciso dalla mafia il 7 agosto 1952
A 70 anni dal suo omicidio, il sindacalista Filippo Intili sarà ricordato lunedì alle ore 10 al cimitero di Caccamo dalla Cgil.

    Filippo Intili era un contadino, sindacalista della Cgil, che militava nel partito comunista e che organizzava le proteste dei mezzadri che rivendicavano l'applicazione della riforma agraria e la divisione del prodotto dei campi a 60 e 40. Incitava i contadini a pretendere dai proprietari terrieri il rispetto dei propri diritti. Fu ucciso il 7 agosto 1952, a 51 anni.

“E’ fondamentale ricordare la sua tragica morte per mano mafiosa ma è altrettanto importante ricordare il modo in cui visse, l’impegno a difesa dei lavoratori e dei mezzadri, il contrasto alla criminalità mafiosa, il coraggio con cui si battè per dare una speranza di riscatto alla popolazione di Caccamo - dichiarano Francesca Rosella Musico responsabile Camera del Lavoro Caccamo, Laura Di Martino, responsabile Camera del Lavoro Termini Imerese e  Dino Paternostro, responsabile dipartimento Legalità Cgil Palermo - Ci lascia una lezione umana, politica e sindacale ancora valida. Nelle mutate condizioni di oggi, Intili continua ad essere infatti  un esempio che  indichiamo per riaffermare la necessità di lottare per la legalità,  il lavoro e lo sviluppo, i diritti e la libertà”,

Alla commemorazione, tra gli altri interverranno il sindaco Franco Fiore, l’assessore alla Cultura Patrizia Graziano, il nipote Salvatore Intili. Seguirà un momento di riflessione con il frate domenicano padre Giovanni Calcara.

A ricordare Intili è anche Vera Pegna, attivista e scrittrice, che che a Intili ha dedicato alcune pagine del suo libro “Tempo di lupi e di comunisti”.

 Militante del Pci, Vera Pegna abitò per un periodo a Caccamo per dare manforte al partito durante le elezioni comunali ed entrò in contatto con le lotte dei  braccianti sindacalisti. Intili era stato ucciso nove anni prima.   

 “Io arrivai a Caccamo, all’inizio degli anni 60 e, nella sezione del Partito comunista, fra i manifesti affissi al muro, notai una fotografia. I miei compagni, e fra loro ricordo Rosella, il padre di Francesca oggi responsabile della Cgil di Caccamo,  mi dissero che era la foto di Filippo Intili e mi raccontarono la sua storia e la sua morte cruenta per mano mafiosa – racconta Vera Pegna -  Andai al cimitero ma non trovai la sua tomba. Infatti non c’era e furono necessarie lunghe ricerche nei registri cimiteriali e la determinazione del sindaco Andrea Galbo per scoprire che il lotto di terra n. 50 corrispondeva ai resti di Filippo Intili. Oggi Filippo ha una degna sepoltura al cimitero e un cippo a lui dedicato a Piano Margi”.

Nel cippo dedicato a Intili, a Piano Margi, si legge: “Ucciso da mano mafiosa si batté per la legalità e la giustizia. La sua memoria spezzi ogni pavido silenzio”.

“Sì – aggiunge Vera Pegna – che la memoria di Filippo ci aiuti a spezzare ogni pavido silenzio e a ricordare sempre che egli dedicò la sua vita ai mezzadri e alle loro famiglie e a tutti i caccamesi la cui quotidianità era segnata dalla miseria e dall’oppressione mafiosa”.

redazione

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