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Bruno di Chiara è Nanni Lasca ne La Lupa di Donatella Finocchiaro

L’attore madonita Bruno Di Chiara sarà in scena, stasera a Vizzini, ne la Lupa, per la regia di Donatella Finocchiaro. Uno degli appuntamenti più attesi del programma, voluto dalla Regione siciliana, per celebrare il centenario della morte del grande scrittore Giovanni Verga. Questa sera la tappa è nella città natale dello scrittore verista, alle 20.30 in piazza Sant’Agata.

Di Chiara(che poi venerdi 5 agosto sarà premiato a Petralia Sottana,in occasione delle Notte Bianca del Cinema) veste i panni di Nanni Lasca e la Finocchiaro, oltre a debuttare nella regia, interpreta la ‘gna Pina, ovvero la Lupa. Si tratta di una delle novelle di Giovanni Verga, tra le più coinvolgenti della raccolta Vita dei Campi. Un progetto drammaturgico con la collaborazione alla regia di Luana Rondinelli, coprodotto dal Teatro della Città e Teatro Stabile di Catania che approda a Vizzini dopo il debutto, al Palazzo Platamone di Catania, il 7 luglio scorso e dopo una tappa in Calabria. L’anno prossimo sarà nei teatri di Catania e Palermo.

Nel cast, oltre a Di Chiara, gli attori Chiara Stassi, Ivan Giambirtone, Liborio Natali, Alice Ferlito, Laura Giordani, Raniela Ragonese, Giorgia D’Acquisto, Federica D’Amore, Roberta Amato, Giuseppe Innocente, Gianmarco Arcadipane.

Movimenti di scena sono di Sabino Civilleri, scene e costumi di Vincenzo La Mendola, musiche di Vincenzo Gangi e di Luci Gaetano La Mela.

La Lupa è la donna che non si vergogna della sua sensualità e viene per questo additata dal contesto sociale perché libera, strana, diversa. Lei, che di quella tentazione amorosa e carnale per Nanni si considerava la vittima. L’ossessione la spinge fino al gesto estremo di dargli in sposa la figlia Mara, per non perderlo. Anche Nanni cade in questo vortice, si trascina a ginocchioni in penitenza lungo la processione, ma non riesce a liberarsi dalla tentazione della Lupa. Il gioco tra vittima e carnefice è un gioco al massacro. Insieme vivono nel “peccato”, e nella follia. Forse solo la morte potrà salvarli.

Quella della Finocchiaro è una rivisitazione attuale e orginale della novella verghiana che omaggia il grande scrittore verista, suo conterraneo. La regista dà, parimenti, attualità al significato originario della novella e forza rivoluzionaria alla donna rappresentata dallo scrittore verista, fuori dallo stereotipo dell’epoca. La gna Pina era una donna diversa e pertanto considerata un diavolo, come molte donne di tutte le epoche. Non perdetela!

Le foto sono di Antonio Parrinello.

redazione

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