L’appello di Cipra Italia, Cirf, Club alpino italiano, Federazione Nazionale Pro Natura, Free Rivers Italia, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness e WWF Italia: «La crisi climatica e la siccità non guardano in faccia a nessuno, neanche alla crisi politica. Servono interventi che vadano oltre l’emergenza mettendo in campo una politica idrica che favorisca l’adattamento ai cambiamenti climatici. No a nuovi invasi estemporanei»

La prima azione necessaria è ricostituire una regia unica, da parte delle Autorità di bacino distrettuale, attualmente marginalizzate, per costruire protocolli di raccolta dati e modelli logico/previsionali che permettano di conoscere il sistema delle disponibilità, dei consumi reali, della domanda potenziale e definire degli aggiornati bilanci idrici. Nuovi invasi non sono la risposta.Nessuna opposizione “ideologica”, ma sono una soluzione che ha molte controindicazioni per cui è semplicemente scriteriato affidarsi esclusivamente ad essi. Occorre mettere in campo una strategia nazionale integrata e a livello di bacini idrografici, allargando e ampliando il ventaglio delle soluzioni tecniche praticabili attraverso la realizzazione di nuove e moderne pratiche e misure per ridurre la domanda di acqua ed evitarne gli sprechi. Con esse si comprende il risparmio negli usi civili attraverso la riduzione delle perdite e dei consumi, ma soprattutto negli usi agricoli dove è necessario rivedere drasticamente gli interventi del Piano Strategico della PAC per renderli capaci di orientare le scelte degli agricoltori verso colture e sistemi agroalimentari meno idroesigenti e metodi irrigui più efficienti.

Sull’argomento è intervenuto anche Mario Vaccarella, presidente del Cai Madonie di Petralia Sottana – Responsabile nazionale Ambiente del Club Alpino  Italiano:

«Questo appello, caratterizzato da contenuti espliciti e di rilievo che il Club alpino italiano condivide pienamente, evidenzia la necessità di affrontare il grave problema della siccità non basandosi esclusivamente sull’attuale momento di emergenza», affermano il Presidente generale del Cai Antonio Montani e il delegato del CDC all’ambiente Mario Vaccarella. «Per mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici, sono necessarie misure ragionate e strutturali, che guardino al medio e al lungo termine, pensando all’ambiente che lasceremo alle future generazioni»