Sono sempre più le aziende che utilizzano i premi produttività per motivare e ricompensare i dipendenti e, di conseguenza, aumentare le performance dell’attività. In tale ottica, è opportuno capire quale sia il modo migliore per premiare i collaboratori, dal momento che i premi fedeltà per i lavoratori sono spesso soggetti a tassazione.

Come funzionano i premi per i dipendenti?

I premi inerenti alla produzione aziendale sono dei compensi aggiuntivi allo stipendio base che possono essere conferiti ai lavoratori che raggiungono un determinato obiettivo, il quale porta al miglioramento delle performance dell’attività, sia in termini di produttività sia in termini economici.

Questi incentivi aziendali sono di fondamentale importanza per motivare i collaboratori, in modo tale che il loro impegno quotidiano possa portare a dei risultati di rilievo per l’azienda di riferimento.

Anche se esistono vari modi per ricompensare i lavoratori, i premi produzione in Italia vengono, perlopiù, erogati come un aumento di denaro rispetto alla cifra dello stipendio base.

In tal caso la normativa attuale prevede che il premio subisca una tassazione pare al 10%, per una cifra massima di 3000 euro, che aumenta a 4000 euro nel caso un cui ci sia il coinvolgimento paritetico di dipendenti che hanno stipulato il contratto in data antecedente al 24 aprile 2017.

Quali sono i vantaggi delle aziende nell’erogazione dei premi fedeltà?

Sul luogo di lavoro, ma anche nella vita in generale, la motivazione gioca un ruolo di assoluta importanza, soprattutto se si sa che al raggiungimento di un risultato, oltre a una sensazione di soddisfazione, si ottiene un compenso aggiuntivo.

Infatti, se il lavoro supplementare non viene riconosciuto si rischia di avere dei dipendenti meno efficienti, ragion per cui bisogna stipulare in fase contrattuale la possibilità di avere degli incentivi al raggiungimento di determinati obiettivi, così da ottenere dei benefit aziendali.

Il vantaggio principale dell’azienda è, quindi, quello di far rendere il lavoratore al massimo, il quale opera con la consapevolezza di poter incrementare i propri guadagni grazie all’impegno costante.

Per far in modo che i premi fedeltà o di produzione non vadano a incidere in maniera eccessiva sulle uscite economiche dell’azienda e allo stesso tempo non giunga al lavoratore un compenso ridotto si ha la possibilità di adottare delle soluzioni defiscalizzate.

Quali sono le soluzioni defiscalizzate?

Innanzitutto, è bene specificare che per essere sicuri di operare nel pieno rispetto delle normative vigenti è opportuno affidarsi ad aziende qualificate nel settore, come Sodexo Benefits and Rewards Services, che tra i tanti servizi pensati per il miglioramento della qualità del lavoratore offre anche quello inerente al welfare aziendale.

Attraverso questo sistema i collaboratori hanno l’opportunità di convertire i premi di fedeltà in servizi welfare aziendale; questa opzione è possibile solo se è prevista nel contratto di riferimento, ragion per cui è opportuno effettuare le nuove stipule inserendo questa possibilità.

Operando in questo modo il premio ricevuto dal lavoratore non è soggetto ad alcuna tassazione, ma bensì può essere utilizzato come supporto per svolgere diverse mansioni della vita quotidiana.

Infatti, è possibile investire in servizi di sostegno riguardanti le spese scolastiche da sostenere per i propri figli o, in alternativa, avere dei benefici inerenti alla previdenza integrativa.

Inoltre, si ha l’occasione di avere dei vantaggi che mantengono tutte le caratteristiche del compenso in denaro, ma che non sono assolutamente soggetti alla tassazione prevista dalla legge. Nello specifico, i lavoratori possono avere il premio di produttività sotto forma di buoni acquisto, ovvero di beni aggiuntivi alla retribuzione base che non concorrono alla formazione di reddito da lavoro.

Questa tipologia di incentivo solitamente può essere spesa in diverse attività, offrendo così al dipendente la possibilità di utilizzare i fondi per soddisfare le proprie esigenze personali.