Radiograph of a family della regista iraniana Firouzeh Khosrovani e Mama di Pablo de la Chica sono i film vincitori della 17esima edizione di Sole Luna Doc Film Festival, la rassegna internazionale di documentari che si è tenuta a Palermo dal 4 al 10 luglio. La Giuria internazionale – composta da Michele Pennetta (regista), Christilla Huillard-Kann (produttrice), Hella Wenders, (regista e co-managing director); Francesco Bellina (fotografo documentarista), e Graziella Bildesheim (produttrice) – ha annunciato e consegnato i premi ieri sera durante la serata conclusiva del Festival al Complesso monumentale dello Steri, sede del rettorato dell’Università.
Radiograph of a family è stato ritenuto il Miglior lungometraggio in gara quest’anno, «un film autentico che affronta questioni contemporanee: religione, guerra, migrazione, amore». «Attraverso il linguaggio articolato e stratificato di questo film e la storia intima e singolare della sua famiglia – si legge nella motivazione completa della giuria – la regista ci porta a conoscere il rapporto tra i suoi genitori sempre innamorati seppure con una opposta visione del mondo, mentre scorre la storia dell’Iran. In questo lavoro vi sono tenerezza, rispetto e altruismo nel disegnare il ritratto di una coppia, di una famiglia, di un uomo, di una donna. Presentato come una “gemma dei sensi”, questo film costruito con materiali d’archivio risuona autentico mentre affronta tante questioni contemporanee: religione, guerra, migrazione, amore». Radiograph of a family si è aggiudicato anche il premio Soundrivemotion per il “Miglior sound e la migliore musica” e la menzione speciale per il “Miglior montaggio”. Al film ha voluto tributare una menzione speciale anche la Giuria degli Studenti.
Il premio come Miglior corto in gara è andato invece al film Mama di Pablo de la Chica (Spagna 2021, 29′) che ha ricevuto anche il premio della Giuria degli Studenti e il Premio “Film for our future” assegnato dall’omonimo network di festival. «Una storia che esplora la fragilità dell’essere umano traumatizzato attraverso la testimonianza di una donna commovente», per la Giuria internazionale mentre la Giuria Nuovi Italiani ha sottolineato l’importanza del film e la capacità della storia di tenere insieme «due temi centrali: la necessità di salvaguardare l’ambiente, vittima di deforestazioni che causano l’estinzione di numerose specie animali, e lo stupro delle donne come arma di guerra, che relega le vittime in una condizione di isolamento e di impossibilità di riscatto negando loro una seconda chance». Per il film spagnolo, realizzato da una piccola produzione si tratta di nuovi premi dopo il prestigioso Premio Goya, tra i più rinomati riconoscimenti spagnoli, ottenuto quest’anno nella sezione cortometraggi.
Il Premio della giuria degli studenti è andato al film The Last Generation di Mikolaj Borowy «per essere riuscito a coinvolgere emotivamente il pubblico dei giovani, aiutandolo a comprendere e ad assumere la prospettiva degli attivisti per l’ambiente, consentendogli di riconoscere ed apprezzare il pacifico ma determinato spirito di ribellione volto a cambiare le politiche mondiali, più preoccupate del profitto che dello stato di salute del nostro pianeta». Al film Alpes di Naël Khleifi che affronta il tema della migrazione è andato invece il Premio Sole Luna-un ponte tra le culture come «la capacità di raccontare senza retorica le azioni e l’impegno quotidiano dei volontari che, nei loro semplici e “naturali” gesti di soccorso, diventano veri e propri costruttori di ponti di pace». Il Premio del Pubblico è andato al film The Spark di Valeria Mazzucchi, Antoine Harari. Un film che racconta l’esperienza francese della Zad e che è stato pensato e poi montato, durante il lockdown, a Palermo.
La giuria internazionale ha assegnato inoltre la menzione speciale per la “Miglior regia” al film Arica di Lars Edman e William Johansson Kaléncome (Svezia-Cile-Belgio-Norvegia-Regno Unito 2020, 97′) e quello per la migliore fotografia a Garderie nocturne di Moumouni Sanou (Burkina Faso-Francia-Germania 2021, 67′ ).
Fuori programma il Festival ha voluto assegnare un riconoscimento speciale “Doc for future” alla compagnia Teatrialchemici e al progetto “DaDadaun” raccontato dal documentario fuori concorso “Dadalove” di Chiara Agnello.
La presidente Lucia Gotti Venturato: «Un’edizione che segna il ritorno al periodo pre-pandemico con sale piene ogni sera e grande partecipazione da parte del pubblico». «Tra le produzioni in concorso molti film di qualità sia per le tematiche trattate che per la qualità di realizzazione – dicono i direttori artistici Chiara Andrich e Andrea Mura – Siamo certi che sentiremo ancora parlare di tanti dei lungometraggi e dei corti che abbiamo visto in questi giorni». «La scelta di condividere il linguaggio del documentario anche con i ragazzi delle scuole e dell’università e con i giovani migranti e di “creare legami” con il mondo associativo che condivide l’impegno per l’ambiente e i diritti si continua a dimostrare vincente», dice la direttrice scientifica Gabriella D’Agostino. «Siamo pronti a far diventare questa iniziativa maggiorenne perché ha il significato visionario di puntare sui giovani», ha detto il rettore dell’Università Massimo Midiri. Presente alla serata conclusiva anche il sindaco Roberto Lagalla che ha sottolineato come Sole Luna sia «ormai parte degli appuntamenti culturali di questa città».