Ormai c’è una consapevolezza sempre più profonda del fatto che la bellezza , genera la bellezza, che gli esseri umani ne sono sempre più alla ricerca, sebbene apparentemente sembrano in molti casi essere rassegnati, in realtà non ci si rasegna, forse ci si adatta, consapevoli che modificare le cose non è sempre facile.
L’arte esce dai luoghi chiusi e diviene parte della vita delle città, pensate sempre più come musei a cielo aperto, dove la cura del bello diventa parte della vita pubblica , cosicchè la condivisione crea un maggiore spirito di apparteneza e di identità.
Oggi voglio parlarvi dei tanti murales, che ormai colorano le nostre città, a macchia d’olio, si sono diffuse queste preziose iniziative, che vedono attraverso esperti del settore molti angoli delle nostre città animarsi di colori dai temi più disparati.
La scelta ricade su luoghi di ritrovo, altre volte su posti periferici dove creare “il bello” diventa non solo arte, ma promozione e riscatto del territorio.Mentre le città sono gia’ abituate a queste pennellate sui muri e alla presenza di pittori acrobati che salgono sulle gru per dipingere, nei paesi queste avventure sono un po” nuove, e regalano sempre più spesso curiosità e interesse, vogliamo parlarvi di un murales, realizzato a Geraci Siculo,che ha concorso negli anni passati alla gara borgo dei borghi, classificandosi terzo e con un riscontro di successo altissimo. Questo murale, rientra tra le iniziative del progetto I Art Madonie, che ha interessato ben 18 comuni, dove sono stati realizzati tanti murales con temi prevalentemente orientati a tramandare immagini relativi ad antichi mestieri, tradizioni del territorio, paesaggi.
Noi , vogliamo parlarvi in particolare di uno realizzato dall’artista Angela Sottile di Castelbuono, restauratrice, storica dell’arte, collocato nella parete di un’abitazione nei pressi di una zona di Geraci dove risiede la rocca fumante, una roccia da cui ogni tanto escono fuori dei fumi, sembrerebbe che li’ ci sia un congiungimento con l’etna, un luogo dunque magico, “caldo” ed è proprio sulla scia del “calore metaforico” che vogliamo parlarvi di questo murale.
Ritrae tre donne che ricamano, sono sedute l’una accanto all’altro, non hanno volti, forse perchè ciascuno degli spettatori possa rintracciarvi un volto a lui familiare o immaginarne uno.
Gli abiti che indossano sono abiti che sovente le donne anziane dei paesi indossano, i particolari con cui l’artista ha curato i corpi è sorprendentemente realistico ed un tuffo bellissimo della memoria per chi come Angela, ha avuto una nonna che cuciva e ricamava.
Angela racconta i ricordi di lei bambina e della sua di nonna, dei ricami delle donne nei cortili, nei vicoli, un’arte tutta femminile, dove la fantasia, la pazienza e l’attenzione sono indispensabili, per la realizzazione dei centrini, coperte e quant’altro anticamente si usava fare per adornare le case, preparare i corredi.
Il ricamo è un’arte antica che oggi solo in pochi sanno fare, ecco perchè è importante sensibilizzare al ricordo di questa forma di arte-tradizione, e ricordarne il grande valore , un intreccio bellissimo di fili, e storie, in quei momenti di condivisione quando le mani leste intrecciavano, con loro certamente pensieri, confidenze, chissà preoccupazioni della vita quotidiana, ciascun centrino è davvero un tesoro da conservare come gioiello.
Queste tre donne di cui una sembra essere più giovane, forse l’artista voleva rappresentasse la continuità, è un murale bellissimo, una pittura che profuma di anima che conosce la tenerezza dei legami e l’amore per la propria terra ed origine, felice di avere visto tanta delicatezza racchiusa in un pezzo di muro, “Vaneddri, purtuni, acchianati e pinnini, trine, chiacchierino e virdura frisca, sciavuru di menta e pane profumatodi buono, tramontana e cielo stellato, questa è Geraci, anche io pensai a mia nonna….chi ha il cuore in pace arraccama il cielo”.
Venite a Geraci Siculo, tra le tante cose belle, potrete ammirare donne che ricamano il cielo, Angela Sottile, sei stata bravissima, noi che amiamo le nostre nonne ci siamo commosse! Perchè il tuo non è solo un dipinto, ma una lettera d’amore di ricordo…ciao, nonne!…..