La Cgil Palermo e lo Spi Cgil Palermo aderiscono alla manifestazione “Salute mentale Bene comune” indetta per domani alle ore 10 in piazza Ziino, sotto la sede dell’assessorato Sanità, da associazioni di familiari, di utenti e di volontariato, operatori dei servizi e del terzo settore, cooperative sociali riuniti nel cartello “Si può fare per il lavoro di comunità”.
Con la protesta, si intende manifestare dissenso per il disinteresse con il quale si affronta l’assistenza psichiatrica in Sicilia. “Condividiamo – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario generale Spi Cgil Palermo Salvatore Ceraulo – le preoccupazioni e le denunce sulle gravi inadempienze dei servizi sociosanitari regionali, che dovrebbero tutelare la salute mentale della popolazione. E facciamo nostre le rivendicazioni che gli utenti psichiatrici, le associazioni dei familiari e le associazioni del terzo settore hanno posto a base del sit–in che si svolgerà domani davanti alla sede dell’assessorato regionale Sanità”.
“Abbiamo verificato durante la nostra esperienza sul territorio – aggiunge Giuseppe Guarcello, responsabile della contrattazione sociale per la Cgil Palermo – che c’è una grande disattenzione nei confronti di due fasce di utenza, spesso dimenticate nella programmazione degli interventi socio sanitari. Mi riferisco alle Tossicodipendenze e alla Salute mentale, due comparti in cui cittadine e cittadini soffrono particolarmente del malfunzionamento della sanità siciliana e della mancanza di interventi integrati a salvaguardia della loro dignità e di quella delle loro famiglie, la cui vita viene stravolta nel tentativo, spesso solitario, di alleviare le sofferenze dei loro cari. Queste famiglie hanno grande forza e coraggio e vanno sostenute nelle loro rivendicazioni. Saremo accanto a loro per supportare le loro richieste”.
La rete di associazioni sottolinea “la mancanza di dialogo con l’assessore regionale Razza”. Più volte le associazioni, durante questo anno, hanno chiesto un incontro per potere segnalare tutte le inadempienze dei servizi che dovrebbero tutelare la salute mentale della popolazione. Il risultato dell’assenza di un confronto è stato il “peggioramento della situazione”.
Nella conferenza stampa del 22 aprile all’Ars, insieme ai sindacati e a varie associazioni e fondazioni, sono state denunciate diverse criticità: la diminuzione della spesa sanitaria per la salute mentale, l’aumento dei trattamenti sanitari obbligatori (Tso), la residenzialità nelle Comunità terapeutiche assistite (Cta) e nelle Comunità alloggio divenuta cronica, lo scarso numero di prestazioni sanitarie, il basso numero dei posti letto nei Servizi psichiatrici di diagnosi e cura (Spdc ), la quasi inesistenza dei Centri diurni, il ritardo nell’avvio operativo del budget di salute nell’ambito dell’assistenza in salute mentale. Con il sit-in si intende dire basta e rivendicare servizi adeguati per i soggetti affetti da patologia psichiatrica.