Anche questa tornata elettorale si è conclusa, dopo una lunga, estenuante ed impegnativa ricerca, senz’altro del consenso ma ritengo, soprattutto, caratterizzata dalla voglia di stare tra la gente per capirne e condividerne i problemi provando a trovare una soluzione ai numerosi disagi che affliggono il nostro territorio. Nel corso di questa ennesima esperienza, ho potuto cogliere negli sguardi delle persone con le quali ho avuto il piacere e l’onore di confrontarmi la profonda esigenza, se non addirittura la necessità di un vero e concreto cambiamento. Quella stessa esigenza di cambiamento che i 130 elettori hanno dimostrato di cogliere nel messaggio politico che la Lega Salvini Premier di Cefalù è riuscita a trasmettergli già da alcuni anni ma soprattutto durante la campagna elettorale.

Per tutto ciò non avrò mai abbastanza parole per ringraziare dal profondo del mio cuore e a nome di tutto il Direttivo della Lega, nonchè a nome dei due candidati Franco Fiasconaro e Francesco Portera, i 130 elettori che hanno creduto nel progetto Lega Salvini Premier.

Se il cambiamento deve concretizzarsi nella sostituzione del precedente con ciò che di nuovo si vuole proporre, chi si propone per l’innovazione deve, egli stesso per primo, presentarsi sotto una nuova e diversa luce mettendo da parte tutte le pregiudizialità che hanno sempre concorso ai precedenti e, ahimè, ormai numerosi insuccessi.

La Lega sin dal principio, cioè dal settembre 2021, è stata la promotrice di un percorso che avrebbe auspicato l’unione di tutto il centrodestra. Tale arduo compito finalizzato all’unificazione è stato, purtroppo, minato sin dal principio dalle puntuali manie di protagonismo, guidate da uno smisurato egoismo politico, alimentato anche dal sostegno becero e miope di alcuni supporter appartenenti anche alla Lega che, contrapponendosi al partito, hanno incondizionatamente sposato la candidatura a sindaco di Simona Vicari, senza se e senza ma, non curanti volutamente degli errori che venivano commessi in danno della stessa Lega. Il partito che rappresento, pur avendo condiviso con il candidato Vicari il comune proggetto politico non ha mai esitato, anche mio tramite, ad evidenziare gli errori o le contraddizioni nelle quali spesso i responsabili della lista “Siamo tutti Cefalù” sono incorsi più o meno consapevolmente.

A tal riguardo, ad esempio, è stata contestata duramente la illogica predesignazione ad assessore, in quota alla lista Siamo tutti Cefalù, di uno storico appartenente allo schieramento del PD. Ad eccezione della Lega, in persona del suo coordinatore cittadino in rappresentanza anche del suo direttivo, nessun altro, compreso chi oggi continua a millantare appartenenza alla Lega, non ha mosso la pur minima osservazione all’illogica scelta adottata dai responsabili della lista, con le inevitabili disastrose conseguenze concretizzatesi nel negato o, comunque, limitato consenso al candidato collegato all’assessore del PD, predesignato in quota ad una compagine fino a qualche tempo addietro avversaria.

Per quanto qualcuno appartenente al partito che rappresento, con l’ausilio di qualche altro occasionale gregario, cerchi in ogni modo di ricondurre esclusivamente alla Lega le ragioni della sconfitta, farebbe bene a rinfrescarre la memoria ricordando l’intensa attività denigratoria dai medesimi posta in essere attraverso, ad esempio, la diffusione in piena campagna elettorale di dichiarazioni autoreferenziali con le quali veniva disconosciuto il potere di rappresentanza del coordinatore cittadino della Lega, contenenti elenchi di persone trascinate inconsapevolmente verso posizioni politiche mai condivise.

In realtà il ruolo nella campagna elettorale della Lega Salvini Premier di Cefalù, secondo anche gli stessi già citati pseudoleghisti, proprio in ragione della negata candidatura al consiglio comunale, doveva essere relegato ai margini, con tutte le limitazioni possibili concretizzatesi anche nella negata possibilità di comiziare in piazza, di contro ampiamente riconosciuta ai rappresentanti di Forza Italia e di Fratelli d’Italia con l’intervento rispettivamente del suo segretario regionale e del segretario cittadino.

Tutto era già predisposto, secondo un copione ben predefinito.

Duole, purtroppo, dover prendere atto del contrario soprattutto in coloro che sostenendo, o dicendo di sostenere, un’idea hanno ripreso a mettere in pratica il vecchio sport “olimpico” del “salto sul carro ….” ma questa volta “…del perdente”. Tale scelta risulterebbe, di per se, incomprensibile salvo, andando più a fondo, ad evidenziare quella frustrazione, mal celata, originata dalla irrefrenabile voglia di candidarsi e al tempo stesso di temerne le conseguenze. È veramente catastrofico il danno dell’ignoranza unita alla presunzione, perché ti fa perdere il senso di appartenenza, della correttezza, rendendoti incapace di discernere tra ciò che è giusto e ciò che non lo è. A questa perdita, almeno apparente e, comunque, indotta della capacità di discernimento si associa il rifiuto di vedere ed ammettere i macro errori commessi dai più e di concentrarsi, per un subdolo interesse accecante, il micro errore nel quale incorrono i meno. Sappiamo bene che in politica la natura umana emerge in tutta la sua naturale poliedricità, nel bene e nel male. Guai, però, a calpestare i valori umani: il senso di appartenenza, il rispetto verso il prossimo, la coerenza e su tutto la propria dignità. La Lega Salvini Premier di Cefalù e il suo direttivo ha intrapreso il proprio percorso alcuni anni addietro, fondando la propria esistenza nel pieno rispetto dei sopraccitati valori sui quali si fonda il partito di Matteo Salvini. Evidentemente non si può pretendere che all’interno di un consesso tutti riescano ad osservare i suddetti nobili valori ma basterebbe, per chi non li accetta, semplicemente prenderne le distanze e andare per la propria strada. Purtroppo quando manca tale coraggio e si sceglie di affrontare il problema riaffiora quella frustrante insicurezza caratterizzata dall’inadeguatezza che prevalendo sulla ragione, porta a distorcere la realtà e travisare i fatti pur giustificare il proprio operato. A questo punto non resta che assumersi ogni responsabilità delle proprie azioni e pagarne le conseguenze.

Essere veri uomini di partito vuol dire avere uno spiccato senso di appartenenza che, di per sè, porta ad osservare il principio di rappresentanza all’interno della stessa compagine della quale si fa parte. Questo significa, in altri termini, rispettare la volontà dell’organo (il Direttivo) che traccia l’indirizzo politico che – si rammenta per i meno perspicaci – è formato non da una ma da più persone e la cui volontà non è altro che la sintesi condivisa di un gruppo omogeneo di esseri pensanti.

L’avere deprecabilmente screditato l’operato del Direttivo della Lega – ad opera principalmente di due soli ex componenti dello stesso – riguardo la scelta dei due candidati al Consiglio comunale operata di concerto con il segretario regionale e provinciale della Lega e con la definitiva benedicente ufficializzazione del Segretario nazionale Matteo Salvini, che ha peraltro definito i candidati Fiasconaro e Portera “…il meglio…” che Cefalù potesse meritare, spiega l’assoluta mancanza di quel senso di appartenenza e dello spirito di squadra, da parte dei predetti pseudoleghisti, che un partito come la Lega incarna da anni e che giorno dopo giorno si sforza di inculcare tra il popolo leghista.

Il fatto più increscioso che rende, però, particolarmente grave ed imbarazzante la posizione, già a dir poco ambigua, da parte di chi dall’interno ha tradito la fiducia concessagli del partito, risiede non solo nel fatto di non avere accettato le sopracciate due candidature, fatto di per sè politicamente già grave, lo si ribadisce ufficializzate a tutti i livelli di partito compresa l’ufficializzazione più pregievole del Segretario nazionale, ma di avere addirittura sostenuto, sia prima che dopo le elezioni comunali, altri candidati designati da Forza Italia e Fratelli d’Italia nella stessa lista “Siamo tutti Cefalù”, per una squallida ripicca verso il proprio partito derivante dalle scelte da quest’ultimo legittimamente adottate ma non condivise dai predetti pseudoleghisti.

In tale inqualificabile comportamento vanno anche ricercate le reali ragioni della sconfitta senza negare, in tal modo, le responsabilità, comunque, oggettivamente addebitabili alla Lega stessa vittima, tuttavia, di una regia occulta all’interno della stessa coalizione finalizzata al ridimensionamento del partito che mi onoro di rappresentare.

L’attività politica proprio in quanto arte nobile, assai difficile da praticare, obbedisce a regole altrettanto nobili ma del tutto inutili se consegnate a chi non ha nè capacità interpretativa, nè mezzi adatti all’esercizio dell’arte stessa.

In qualità di coordinatore cittadino della Lega Salvini Premier di Cefalù, non potendo tollerare una simile condotta politicamente inqualificabile e configurante un grave danno di immagine, mi adopererò affinchè il partito, già informato della vicenda, applichi la massima sanzione agli autori dei fatti testè riportati.

Dovendo intraprendere un nuovo percorso, improntato sulla correttezza e lealtà che la contraddistingue, manifestata e riconosciuta da tutti anche nella recente campagna elettorale, la Lega Salvini Premier di Cefalù continuerà, comunque, a perseguire con rinnovato impegno, la priorità per la quale non è stato ancora raggiunto l’irrinunciabile obiettivo politico, presupposto imprescindibile per il conseguimento di qualsivoglia altra finalità: l’unione di tutto il centrodestra.

Il coordinatore cittadino
Lega Salvini Premier di Cefalù
Giancarlo Barracato