Cultura e spettacolo

Polizzi Generosa,Foundations of the world Republic,arriva l’opera postuma di G.A. Borgese

Nell’anno dedicato dalla Fondazione “G.A. Borgese” a Borgese per le ricorrenze del 70° anniversario della morte e del 140° della nascita, frutto della collaborazione della Fondazione con La Nave di Teseo, con la Prefazione di Sabino Cassese che dell’anno borgesiano è Presidente onorario e la postfazione di Gandolfo Librizzi, Direttore della Fondazione, esce per la prima volta in Italia Foundations of the world Republic, l’opera postuma di G.A. Borgese pubblicata negli Stati Uniti nel 1953.

“Un’emozione unica aprire un pacco inaspettato-dice il sindaco Gandolfo Librizzi-e rimanere sorpresi dall’inatteso dono: tra le mani la prima copia di Fondamenti della Repubblica Mondiale di G.A. Borgese, opera postuma del 1953, mai tradotta e pubblicata in Italia, che esce oggi grazie a La Nave di Teseo.

Per me una molteplice gioia per un progetto che inseguo da un quarto di secolo: convincere altri a pubblicarla per consentire a un vasto pubblico di condividere l’opera straordinaria e potente di un visionario profeta, quanto mai, e più che mai, di grandissima attualità.

L’onore poi di aver potuto scrivere la postfazione e condividere fin dall’inizio il progetto, ora sono più di due anni, con il Prof. Sabino Cassese, sempre disponibile e solerte, che con i suoi scritti recenti ha il merito di aver riportato all’attenzione nazionale l’importanza di Borgese pensatore utopico mondialista, ricompensa della dura fatica della ricerca e dello studio.

Nell’invitare quanti sono interessati e curiosi a leggere quest’opera (uno scritto politico, con una rara speculazione metafisica, scritto con la sapiente arte poetica di Borgese che tutto tiene insieme), vorrei ringraziare pubblicamente quanti hanno consentito questo importante traguardo culturale:

Il prof. Sabino Cassese, che fin dall’inizio ne ha condiviso orizzonte e sfida dando pregnanza a tutta l’operazione culturale ed editoriale;

Nica e Giovanna Borgese che hanno sempre condiviso e sostenuto gli sforzi tesi a diffondere l’opera del loro congiunto;

Elisabetta Sgarbi che fin da subito, con rara audacia strategica, insieme a tutto lo staff editoriale se La Nave di Teseo, ne ha sposato e fatto proprio il progetto editoriale (che non si esaurisce con quest’opera essendo essa, anzi, la prima);

infine e non in ultimo, Domenico Dolce che, ascoltando ‘un insistente questuante borgesiano’, è stata la scintilla perché tutto, finalmente, potesse avvenire.

Il loro merito va alla Cultura e a un grande Maestro di cui, con quest’opera, si rende onore.”

redazione

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