Un atto di donazione. Un modo per continuare ad aver cura del circostante. Un esempio da seguire: le rose del signor Angelo.Chi non ha letto il Piccolo Principe?Chi, avendolo letto, non ne ricorda l’attenzione riservata a «quell’unica rosa che non ha eguali nell’universo perché di essa ti sei preso cura»?

Avere cura e amore per le cose belle è qualcosa che sempre è appartenuto all’uomo e questo ci dice che riuscire a ‘sprigionare’ l’aura magica del luogo non fa altro che accrescere il suo senso più profondo, fino a innescare quel sentimento di sentirsene parte in maniera imprescindibile, perché «Quello che ci circonda diventa parte di noi stessi, s’infiltra in noi nella sensazione della vita e ci unisce in modo sottile a ciò che ci è prossimo».

Perciò è importante la Cura del luogo, ovvero, la responsabilità del prenderselo in carico con l’azione che ne deriva per renderlo un buon luogo, ancora più bello e migliore di come lo si è trovato.

Così sono state per anni le rose del signor Angelo Siragusa, in quella via Discesa del Collegio ad abbellire, non solo la bella scalinata prospiciente il maestoso ex Collegio dei Gesuiti, ma a riempire la vista di tutti i passanti che, come tanti Piccoli Principi, si fermavano sempre ad ammirarne la bellezza.

Oggi, l’atto di donazione che i figli hanno voluto riservare al Comune delle rose del Signor Angelo venuto a mancare la settimana scorsa, è un dono prezioso per continuare a prendersi cura del circostante, per continuare a indicare l’esempio di coltivare la bellezza come gesto gratuito e spontaneo che dovrebbe essere preso ad esempio da tutti.

Se ognuno si prendesse cura del circostante, di ogni piccolo angolo, tutto l’universo risplenderebbe.

“Adesso l’impegno del Comune,scrive il Sindaco Gandolfo Librizzi, di continuare a far fiorire e splendere le rose del Signor Angelo.”