Chi attraversa Palermo,prima o poi si imbatte nella magia del mondo dei pupi.In città resistono ancora dei teatri in cui lavorano per tradizione famiglie di pupari. Famiglie in cui l’arte si è  tramandata per tradizione, passione e amore , un arte  antica che ha ancora molto da insegnarci.

Oggi vogliamo parlarvi di Nicolo’ Argento, cosi si chiama realmente,  e del suo teatro che si trova in un posto davvero speciale, nelle scuderie di  Palazzo Asmundo e proprio a pochi metri, la maestosa ed elegante  cattedrale di Palermo.

Nicola accoglie i visitatori sempre con grande garbo e con un sorriso che trasuda di gentilezza e nobiltà d’ animo, sembra un cavaliere d’altri tempi ma con abiti dei nostri giorni.

Il teatro Argento, vanta una storia davvero antica, cominciò il nonno di Nicolo’ nel quartiere borgo vecchio, negli anni in cui non esistevano le televisioni o comunque erano per pochi ed il teatrino svolgeva una funzione sociale di grande importanza era “scuola” per molti, poesia e storia per altri, distrazione, svago, momento di incontro.

Per anni il teatro dei pupi era questo, poi il tempo ne ha un po’ modificato non l’importanza, quanto la sua funzione.

I pupari e la loro storia l’hanno portata con loro, come una casa che ti appartiene nel cuore anche se ti sposti,  e la famiglia Argento cosi da Borgo Vecchio, approda nel cuore della città continuando a costruire i pupi in modo artigianale e presentando spettacoli per grandi e piccini.

Nicolo’, mi invita a sedermi in un baco del suo teatrino, mentre lui è assittato in una “seggia antica, intrecciata di paglia” comincia il suo racconto affascinante, come in quelle fiabe dove l’inizio è sempre cadenzato da un sospiro e da un c’era una volta e c’è ancora .

Nicolo’, racconta di essere nato tra i pupi e di avere giocato con loro sin dalla tenera età, di avere aiutato prima il nonno, poi il padre in scena, osservare è stata la sua prima forma d’arte, quindi imparare i testi e poi nel tempo la psicologia dei protagonisti, Nicolo’ studia i protagonisti come un bravo attore che comprende quanto importante possa essere la psicologia dei personaggi, solo conoscendoli è possibile dare loro la parola.

Alla domanda quale dei personaggi e storie lo affascinino di più, Nicola non esita a dire che la storia che più ama è  la pazzia di Orlando, perchè  in essa  c’è tutto:  l’amore, la gelosia, la delusione, un uomo innamorato se perde la sua donna può impazzire, da qui tutto quella rabbia che conosciamo in Orlando, e poi Astolfo che si prodiga per andare sulla luna a cercare il senno perduto di Orlando, temi di grandissimo pathos e attualità. Mentre parla i suoi occhi sono vivi , trasudano energia , passione, amore per quello che fa, c’è una scintilla in quegli occhi e un suono nella voce che sa’ di magico, è la magia del racconto e di chi sapi cuntari.

Ogni pupo pesa tantissimo per via dell’armatura , la cosa che colpisce è proprio come riescano i pupari a far sembrare leggeri, questi personaggi che invece non sono, esercizio fisico notevole, Nicolo’ dice: “tenere e far muovere un pupo” è palestra per noi.

In quel teatrino entri e non vorresti andare via, sai che li quei pupi sono “ parole e corpi sospesi” è per chi ama la parola sono un invito all’ascolto.

Andate a vederli i pupi, portateci i vostri bambini a conoscere la storia e le tradizioni, entrate in punta di piedi con la curiosità di quel bambino che non ha mai smesso di sorprendersi, il mondo dei pupi è magia e tanto altro, Nicola come altri pupari, continuano a farci gustare la gioia del teatro.