Quest’anno, per il 75° anniversario della strage di Portella della Ginestra, il Primo Maggio si torna a manifestare, dopo due anni di assenza, nel pianoro dove furono trucidate 11 persone e altre 27 caddero a terra ferite. La Cgil Palermo ha diffuso un appello per un 1° Maggio per il Lavoro e per la Pace che sta riscontrando numerose adesioni. Previsto il corteo dalla casa del Polo di Piana degli Albanesi e il comizio al memoriale con l’intervento del segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e le conclusioni del segretario generale Flai Cgil nazionale Giovanni Mininni.
“Il fatto nuovo non solo è che si torna a manifestare dopo due anni di pandemia. Ma che, come ad Assisi, anche il nostro Primo Maggio, che per questo 75esimo anniversario organizzeremo assieme alla Flai, sarà caratterizzata dai temi del lavoro e della pace – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo – Un primo maggio per il lavoro, i diritti, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, l’ambiente, la libertà d’informazione, i giovani, i migranti, gli anziani, le persone non autosufficienti, contro il lavoro nero e precario e contro ogni forma di sfruttamento, contro tutte le mafie, le violenze e le discriminazioni. Ma ci sarà una motivazione in più: l’impegno per la Pace, contro tutti i fascismi e tutti i razzismi. Questi sono i temi dell’appello che abbiamo invitato a condividere”.
“Il fatto che l’appello promosso dalla Cgil – aggiunge Ridulfo – sia stato accolto dal mondo dell’impegno civile e sociale, dall’associazionismo diffuso ma anche istituzionale, con capofila l’Anci Sicilia, dall’associazionismo sia laico che religioso, come testimonia la presenza delle due Arcidiocesi di Palermo e di Monreale, è un fatto importante. E’ il segno che il tema della pace unisce tutti in una richiesta comune che impegni i governi ad assumere un’azione diplomatica per la pace nel mondo”. “Portella – prosegue il segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo – è un luogo simbolo dove si torna a manifestare in tanti e non solo sui temi del lavoro e della crescita della nostra terra ma anche per chiedere la pace. Un’occasione importante di condivisione del momento drammatico che stiamo vivendo. L’appello ha raccolto più di cinquanta adesioni e unisce mondo laico e religioso, studenti, giovani e donne, migranti, lavoratori e pensionati. Una manifestazione su temi che rappresentano esigenze universali come il lavoro assieme alla richiesta di fermare la guerra in Ucraina e di fermare tutte le guerre”.