Attualità

Ente Parco delle Madonie: nasce l’associazione fondiaria “Maron”

Nasce l’associazione fondiaria “Maron” che coinvolge l’Ente Parco 
delle Madonie ed i comuni di Bompietro, Castellana Sicula, Petralia 
Soprana e Petralia Sottana.
  Dopo un intenso ed articolato lavoro portato avanti con il supporto 
tecnico dalla So.Svi.Ma. spa in stretta sintonia con l’Ente Parco 
delle Madonie ed i quattro comuni madoniti, si è costituita a Petralia 
Soprana presso la sede dell’Unione dei Comuni “Madonie” ed alla 
presenza del Segretario dell’Unione Dott. Salvatore Somma, 
l’Associazione Fondiaria “Maron”.


  Un risultato non semplice e non scontato anche in relazione alla 
complessità del bando emanato dal MIPAF e finalizzato a ricomporre il 
contrasto tra boschi, coltivi, prati pascoli per arrivare ad una 
razionale integrazione tra superfici aventi diverse potenzialità 
attraverso la redazione di un piano di gestione unitario.
L’associazione si pone come obiettivo primario,  il miglioramento dei 
fondi e della loro fruibilità, il mantenimento delle strade vicinali, 
interpoderali e dei sentieri, così come delle azioni necessarie ad 
assicurare la sicurezza idrogeologica e la prevenzione degli incendi 
boschivi e, in generale, di tutte le azioni volte al miglioramento 
delle potenzialità produttive dei terreni.
L’area oggetto di intervento, si estende su una superficie   
complessiva di circa 487 Ha ed interessa terreni di proprietà 
dell’Ente Parco delle Madonie e terreni indivisi di proprietà dei 
comuni di Bompietro, Castellana Sicula, Petralia Soprana e Petralia 
Sottana.


Il contributo del progetto è plurimo, in quanto consentirà 
contemporaneamente di poter intervenire sulla riduzione del processo 
di lento ma graduale, ed in assenza di interventi, inesorabile 
abbandono di suolo che sempre più marcatamente si sta registrando 
nell’area e porre un freno alla cosiddetta boscaglia di invasione 
mettendo in campo una valida alternativa gestionale, agropastorale o 
forestale con l’agroforestazione. Altri obiettivi, il recupero del 
patrimonio di biodiversità di terreni che, ricadono tra l’altro 
all’interno della Zona “A” del Parco delle Madonie e rappresentano dei 
veri e propri giacimenti forestali, promuovere e sostenere la 
certificazione della gestione sostenibile forestale, favorire la 
rinaturalizzazione dei boschi di origine artificiale con specie 
autoctone, laddove questi hanno completato la loro funzione ecologica 
e/o sono venute meno le esigenze che ne hanno determinato l’impianto, 
favorire l’adozione di tecniche, di tecnologie, di organizzazione del 
lavoro coerenti con le caratteristiche ed i vincoli dell’area di 
parco; possibilità di poter determinare un freno e/o un rallentamento 
al calo demografico, offrendo una possibile e valida alternativa ai 
giovani che, in atto, ritengono non ci siano le condizioni economiche 
per restare a lavorare in montagna, promuovendo attività in situ ed 
extra-situ che coinvolgono le risorse silvo-pastorali; realizzazione 
di nuove opportunità sia di produzioni materiali (legno, pascolo, 
carne, latticini, etc) che di servizi ecosistemici (idrico, 
ben-essere, etc) e riconnessione con filiere economiche che si stanno 
rivitalizzando con interventi di rigenerazione forestale e poter 
rafforzare la filiera bosco-legno-energia, che il territorio stà 
riprendendo grazie all’intervento previsto nell’ambito della Snai e 
che consentirà di realizzare 6 piattaforme per la lavorazione della 
massa lignocellulosica vergine.


“Si tratta – spiega il presidente dell’Ente Parco delle Madonie Angelo 
Merlino – di una attività molto importante per tutto il territorio, 
soprattutto perché costituita da entità pubbliche e che cooperano tra 
di loro. La partecipazione a questo specifico bando è stata una delle 
prime attività messe in campo al mio arrivo al Parco. Con la 
costituzione dell’Associazione potremo programmare al meglio le 
attività forestali, ma non solo, attraverso la redazione di un Piano 
di gestione forestale sostenibile, preliminare alle attività di 
certificazione forestale sostenibile sua dei boschi che degli 
ecoservizi che da questo si possono generare. Ringrazio vivamente i 
Sindaci dei Comuni che fanno parte del partenariato e Sosvima con cui 
abbiamo collaborato per raggiungere questo risultato. Il lavoro di 
squadra premia sempre”.

Redazione

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