Il Commissario Unico per la Depurazione Maurizio Giugni ha consegnato all’Assemblea Idrica Territoriale di Palermo il nuovo depuratore di Cefalù: un impianto adeguato e potenziato, costato circa 4 milioni di euro, che dagli iniziali 25.000 abitanti equivalenti oggi è in grado di coprirne fino a 45.000, con tecnologie che permettono di restituire al mare un refluo dalla qualità pienamente soddisfacente.

A Presidiana Sant’Antonio, dove sorge l’impianto, si è svolto mercoledì 16 marzo l’atto formale di consegna dell’opera, all’esito delle operazioni di collaudo tecnico-amministrativo: dall’impresa che ha realizzato i lavori e l’ha gestita fino a oggi per conto della Struttura Commissariale, all’Assemblea Territoriale Idrica di Palermo, che la trasferirà ad AMAP per la gestione ordinaria. Per l’occasione, si è svolta un’iniziativa cui hanno partecipato istituzioni nazionali e locali: il Commissario Unico Giugni e i due Subcommissari Riccardo Costanza e Stefano Vaccari, l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Salvatore Cordaro, il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina, il vice presidente dell’ATI di Palermo Michela Taravella (sindaco di Campofelice di Roccella), l’Amministratore unico di AMAP Alessandro Di Martino. Presente alla cerimonia la parlamentare Caterina Licatini. Con le figure istituzionali, anche i responsabili dell’impresa (Calgeco S.r.l.) che ha realizzato i lavori, la società di progettazione e direzione del cantiere (LS Ingegneria), la Struttura operativa del Commissario in Sicilia (con il Responsabile del Procedimento Cecilia Corrao, Sogesid), tecnici di ATI e AMAP.

L’agglomerato di Cefalù, con il suo rinnovato depuratore, sarà dunque presto all’attenzione degli organismi della Commissione Europea chiamati a esaminare i passi in avanti compiuti rispetto alla procedura d’infrazione comunitaria 2004/2034 per la quale l’Italia paga una multa a seguito della sentenza di condanna (C-251/17) comminata dalla Corte di Giustizia europea: l’obiettivo del Commissario è ora, proprio a seguito della realizzazione del nuovo impianto, lo stralcio totale di Cefalù dalla lista degli agglomerati sanzionati.

L’impianto di contrada Sant’Antonio è stato realizzato con tecnologie a membrana e con strutture in grado di minimizzare, vista anche la delicata posizione a ridosso del mare, l’utilizzo di spazi e l’impatto sul territorio. L’opera è terminata nel giugno del 2020 e da novembre dello stesso anno tratta correttamente le acque: dalle analisi compiute fino a oggi, necessarie per il confronto in sede europea, sono emerse performance depurative pienamente soddisfacenti, anche superiori rispetto a quanto previsto dai limiti di legge sugli scarichi.

“Da un problema – afferma il Commissario Unico Maurizio Giugni – il depuratore di Cefalù diventa un’opera utile, che serve davvero al territorio e ne favorirà lo sviluppo. Qui – aggiunge Giugni – c’è un esempio di lavoro comune che ha portato risultati: per questo voglio ringraziare quanti negli anni e a vari livelli amministrativi si sono adoperati, penso innanzitutto al mio predecessore Enrico Rolle, per raggiungere l’obiettivo. Ci apprestiamo in questo 2022 – conclude Giugni – a vedere completate in Sicilia nuove opere ed espletate varie gare per affidare i lavori: segno di un impegno che va avanti e, nelle complessità di un quadro territoriale assai frastagliato, raggiunge risultati visibili”.

Nel corso della cerimonia è stata scoperta una targa in ricordo dell’ingegner Angelo Schiavone, apprezzato professionista recentemente scomparso, cui si deve un fondamentale contributo alla realizzazione dell’impianto.

I COMMENTI DELLE ISTITUZIONI

Assessore Regionale al Territorio e Ambiente Salvatore Cordaro: “L’inaugurazione di questo impianto segna una vittoria per le istituzioni nazionali, locali e regionali, che hanno saputo interagire per la creazione di una struttura funzionale e rispettosa dell’Ambiente”.

Presidente ATI Leoluca Orlando: “L’adeguamento e il potenziamento del depuratore di Cefalù rappresentano un altro importante obiettivo raggiunto che garantisce al territorio un servizio idrico ottimale. Questa è la conferma che il lavoro in sinergia tra le istituzioni porta risultati concreti, in questo caso in un settore come quello idrico che è fondamentale. Il settore dell’acqua, infatti, è oggi fra i più delicati e deve guardare al futuro, garantendo ai cittadini l’accesso a un bene essenziale e prezioso”.

Rosario Lapunzina, Sindaco di Cefalù: “L’acqua è il nostro bene più prezioso. Questo depuratore è per Cefalù di importanza strategica, sia sotto il profilo ambientale che di garanzia di un mare pulito per le migliaia di turisti che frequentano le nostre coste”.

Alessandro Di Martino, Amministratore unico di AMAP: “La gestione del depuratore di Cefalù si inserirà nel più ampio piano di potenziamento ed efficientemente del sistema depurativo in tutta la provincia, come conferma l’attuale gara in corso per interventi di efficientamento di 35 impianti. Un’attenzione doverosa per chiudere in modo sostenibile il ciclo integrato dell’acqua, restituendo in ambiente una risorsa pulita. In questo quadro di sistema, proprio l’area di Presidiana a Cefalù è strategica per AMAP, visto che da alcune settimane abbiamo ottenuto un finanziamento da 25 milioni del PNRR per realizzare un nuovo potabilizzatore. E’ la conferma della bontà ed utilità di una gestione unica e coordinata”.