Presentati i bandi 2022/23 del Piano Nazionale “Cinema e Immagini per la Scuola”, per cui sono stati ufficialmente stanziati 54 milioni di euro per potenziare il linguaggio cinematografico e audiovisivo nelle scuole di ogni ordine e grado.

“I fondi sono veramente tanti. L’indirizzo politico e l’intento sono di spenderli quasi tutti in un anno per far comprendere che servano così tanto da dover diventare una cosa strutturale, in tutte le scuole. Portare audiovisivo e immagine nella scuola significa insegnare sì come usare l’immagine, il suo valore critico, ma anche quanto possano semplificare l’apprendimento di tutte le materie. Mi auguro questo sia il primo passo per classi sperimentali, magari non solo sporadiche, per far entrare l’audiovisivo come materia di fatto. Tutto il mondo ci conosce per i grandi film, che, oltre a una grande magia, sono un grande moltiplicatore per il Pil sui territori. Qui ci sono intenti e speranze per il futuro”, queste le parole di Lucia Borgonzoni, sottosegretario di Stato per la Cultura, tra gli ospiti al tavolo dell’incontro.

“La scuola è resilienza e futuro. Gli studenti sono capitale umano”, continua Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione. Per cui: “questa è una chance favorevole per la nostra comunità, e ringrazio per la firma di questi bandi. Sono stato sul campo da maestro elementare e ho sempre notato che le competenze non cognitive dei nostri studenti emergevano, ma di fronte alla quarta parete diventavano migliori. Io immagino quindi una possibilità enorme. Si può insegnare davvero di tutto con l’audiovisivo: è interdisciplinare. Io vedo le fondamenta solide per ‘un grattacielo’ in questo progetto e vedo molte possibilità anche per gli studenti portatori di disabilità; è un’opportunità da cogliere al massimo. Bisogna aprire la mente degli studenti: soprattutto dopo questi due anni di deprivazione culturale e alienazione dei nostri bambini, non si può pensare solo a una didattica frontale. Rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci subito al lavoro, senza porre limiti, dai 6 ai 18 anni”. 

Come ha ricordato Nicola Borrelli, direttore generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, “Il Piano Scuola nasce dall’articolo 27 della Legge Cinema, già previsto nella Legge della ‘buona scuola’, ma senza dotazione finanziaria. Dal 2016 la Legge Cinema ha previsto che il 3% del Fondo venisse dedicato, quindi circa 22mln. Questa è la seconda edizione del Piano, la prima è stata un po’ devastata dalla pandemia: sono stati finanziati 300 progetti, 10mila i docenti coinvolti, 220 gli studenti (80% delle secondarie). Nel panorama complessivo della scuola italiana sono però numeri modesti, ecco perché le risorse sono state ora convogliate in un unico anno scolastico. Il piano prevede delle linee guida, firmate dai due Ministri (Franceschini e Bianchi, ndr): ci sono inoltre un tavolo, una commissione, una giornata dedicata e un portale”. 

Le Linee Guida Protocollo sinteticamente includono: futuri docenti, piano di formazione, ricerca, percorsi formativi, offerta formativa, laboratori, alternanza scuola-lavoro e piattaforma web. In particolare, si possono individuare 4 macro linee di intervento, in riferimento al budget complessivo evocato in apertura, di 54 milioni di euro: 

A) Il linguaggio cinematografico e audiovisivo come oggetto e strumento di educazione e formazione – 37 milioni

B) Il cinema e l’audiovisivo a scuola – 12 milioni

C) Azioni trasversali di sistema (biennale) – 2 milioni

D) Attività istituzionali – 3 milioni 

“È stato importante lavorare insieme per raggiungere risultati in tempi celeri. La scuola italiana è pronta ad affrontare nuove progettualità, ma fondamentale è l’asse che si crea con l’intera comunità scolastica. Le scuole sono molto ricettive, per questo è un’opportunità. Dietro un progetto c’è uno studente che scopre un interesse, magari un talento. Speriamo la progettualità si possa connettere con l’applicazione delle Arti”, auspica Antimo Ponticiello, direttore generale della Direzione per lo studente, l’integrazione e la partecipazione del Ministero dell’Istruzione.  Tra le voci all’incontro anche quella degli artisti, portavoce in presenza Thomas Trabacchi per U.N.I.T.A. – associazione di attrici e attori che tutela la dignità professionale dei propri associati e promuove iniziative di informazione e formazione: “Stiamo dando futuro: lo state facendo pensando di mettere l’audiovisivo tra le materie curricolari. E io posso garantire, come Associazione, sia la gratitudine che la presenza di noi artisti. Siamo davanti a una metamorfosi”, il commento dell’attore