Attualità

Tiziana Drago: Donne e lavoro, una questione di famiglia

Una fotografia ancora oggi dalle tinte scure, quella che delinea il binomio tra donne e lavoro, e che deve essere certamente prioritaria in tutte le agende politiche. «Come affermava San Giovanni Paolo II nell’enciclica MulierisDignitatem, occorre femminilizzare la politica».Lo ha ribadito ieri la Senatrice siciliana di Fratelli d’Italia Tiziana Drago, membro della Commissione lavoro e affari sociali e della Commissione bicamerale infanzia eadolescenza, nel suo intervento al convegno al Senato “Donne, politica e potere”.
Numerose le ragioni per cui la donna fa ancora fatica a raggiungere posizioni apicali. La dimensione politica è l’amplificatore di un fenomeno che può e deve avere soluzioni immediate, ma soprattutto costruite coralmente, perché a pagare lo scotto di questo divario è tutto il Paese, la sua crescita e quindi il suo futuro.
«È una questione di welfare familiare», ha spiegato Tiziana Drago, che nella sua carriera si è da sempre battuta sull’estensione del congedo parentale per dare l’opportunità alle madri e ai padri di vivere la genitorialità e di costruire un percorso relazionale con i figli.
Siciliana, donna in carriera, madre di quattro figli; la senatrice Drago ha condiviso in Aula una visione certamente politica, fatta di lunghe battaglie pro-family, ma anche un contributo esperienziale che l’ha portata a toccare con mano le fragilità che caratterizzano l’essere madre oggi, l’essere donna e lavoratrice, specie in un territorio siciliano dove la linea delle pari opportunità continua a boccheggiare.
«L’Italia e la Sicilia, nonostante negli ultimi anni si siano fatti passi avanti, non sono ancora territori a misura di famiglia – ha aggiunto la Senatrice -. Quello che emerge è proprio una direzione opposta, in cui gli strumenti messi in campo favoriscono il singolo. In questo quadro d’azione, serve che le donne collaborino insieme, costruiscano una voce corale, smettano di vedere la competizione come unico strumento per emergere. È qui che si gioca la partita, nel ripensarci come madri, come donne, come politiche, come lavoratrici che hanno gli stessi diritti. E proprio dai diritti si può costruire un cambiamento che va ridisegnato oggi, da queste Aule, e portate nelle città, nelle piazze, nei luoghi di lavoro».
Unanime il sentimento espresso al Senato: la famiglia è il vero motore di sviluppo di un Paese, che apre la questione ancora accesa sul congedo parentale. «Sono sempre stata criticata – conclude la Senatrice – per la mia visione che ho trasformato in una vera e propria battaglia culturale e sociale e che con grande soddisfazione è stata ripresa anche da altri colori politici. Questo conferma come l’estensione del congedo parentale sia la strada, lo slancio nuovo da cui ripartire».
Non una battaglia agli Asili Nido, quella che la Senatrice porta avanti, ma il diritto di essere genitori. Il diritto di essere presenti nei primi anni della vita del proprio bambino, anni in cui la relazione madre-figlio e padre-figlio diventa prioritaria per lo sviluppo armonico e complessivo dei bambini.
Donne e lavoro, è dunque una questione di famiglia.

redazione

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