“I comuni montani e le aree interne sono e devono sempre più diventare il motore per lo sviluppo armonico dell’intera nazione e la recente approvazione del disegno di legge sulla valorizzazione delle zone montane da parte del Consiglio dei Ministri è un primo passo per sostenere la crescita di questi territori e per contrastarne lo spopolamento”. Ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia.

“Il provvedimento introduce misure organiche finalizzate a favorire lo sviluppo economico e la ripresa di tanti territori che avranno l’opportunità di diventare finalmente i luoghi dove la salvaguardia dell’ecosistema e la qualità della vita potranno coniugarsi. Finalmente il Governo accoglie la necessità di porre in essere politiche differenziate in favore dei piccoli comuni montani che hanno esigenze diverse rispetto alle altre aree del Paese”. Aggiunge Filippo Dolce, coordinatore regionale ANCI Sicilia per i piccoli comuni.

“Nell’ultimo decennio abbiamo assistito all’avvio di un processo di desertificazione demografica che, oggi più che mai, necessita di provvedimenti e di uno stanziamento di risorse immediati che garantiscano, servizi efficienti, fiscalità di vantaggio e infrastrutture adeguate. Salvare l’identità culturale di questi luoghi, incentivare l’attività imprenditoriale, ottimizzare la rete dei servizi, soprattutto in ambito scolastico e sanitario, è un atto dovuto alle nuove generazioni. Per innescare un cambio di tendenza e per evitare che questo stato di abbandono diventi irreversibile- conclude il presidente Orlando – sono necessarie azioni mirate e provvedimenti urgenti. Ci auguriamo adesso che il Parlamento faccia la sua parte approvando definitivamente la norma”.

In Sicilia abbiamo una legge per la valorizzazione delle zone montane. Il presidente Musumeci mantenga gli impegni

Accogliamo con favore il DDL “Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane”, proposto dalla Ministra Gelmini. Tuttavia, per le Terre alte di Sicilia non è bastevole a invertire il fenomeno di desertificazione umana e imprenditoriale in atto. Riteniamo che in Sicilia l’unica strada percorribile sia la conclusione dell’iter istitutivo le zone franche montane, misura di politica economica approvata dall’ARS il 17 dicembre 2019, che sta segnando il passo al Senato, per una incomprensibile presa di posizione del Governo Musumeci.
La misura fiscale proposta alle Camere, dal Governo Draghi e destinata alle zone montane d’Italia, per la parte che riguarda gli operatori economici, si tradurrebbe in credito d’imposta. Per potere utilizzare questa agevolazione occorre almeno un debito fiscale pari al credito ottenuto e come tale compensabile. Quindi se preliminarmente non si è investito non si è generata una posizione fiscale negativa e non si potrà ottenere il credito d’imposta.
Le Terre alte di Sicilia, per la specialità statutaria della Regione, potrebbero puntare molto più in alto e diventare attrattive per investimenti che produrrebbero posti di lavoro, quindi, ragioni concrete per restare in montagna. Abbiamo già una legge, al Senato aspettano, da mesi, che il presidente Musumeci accetti la formulazione che gli Uffici della Ragioneria Generale dello Stato hanno delineato, interpretando le aspettative delle Commissioni di Palazzo Madama e del rappresentante del Governo delegato a seguire la materia”. Lo dichiara Vincenzo Lapunzina, presidente dell’Associazione zone franche montane Sicilia.