In questi giorni di guerra in cui è iniziata la fuga dall’Ucraina da parte di donne e bambini, sopratutto, anche la Sicilia si accinge ad ospitare,per quanto possibile famiglie ucraine,con la regione, attraverso la Prefettura, a censire i comuni e le strutture disposti ad ospitare questi sfortunati.Anche il Comune di Petralia Sottana, attraverso un avviso pubblico,intende promuovere l’accoglienza di profughi ucraini (mamme con bambini e minori non accompagnati) presso la comunita’ di Petralia Sottana.Chi ha la possibilita’ di ospitare nella propria famiglia o manifesta la disponibilita’ di immobili con utenze attive, puo’ inviare una mail all’assessore alle politiche sociali Manuela Vaccarella all’indirizzo [email protected]. Il presente avviso ha l’obiettivo di creare un elenco da inoltrare in Prefettura.

E su questo tema attualissimo vogliamo anche fare una riflessione e allo stesso tempo lanciare una proposta e cioè quella di poter utilizzare i locali del vecchio ospedale “Barone Paolo Agliata”,di proprietà dell’Asp di Palermo,attualmente in disuso, fatta eccezione per il pianterreno che ospita la postazione del 118 e la guardia medica.E’ chiaro che per un riutilizzo di questa struttura l’Asp dovrebbe riattivare tutte le utenze(riscaldamento) indispensabili per rendere i locali fruibili.pero’ sarebbe già un buon pretesto per sfruttare questo edificio del quale spesso si è parlato di un nuovo riutilizzo, come per Rsa o centro anziani,ma che mai,sino ad oggi ha trovato risposte concrete.

Il Comune dal canto suo,che già deve fronteggiare il problema della frana(anche qui con famiglie che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni)in questa come in altre occasioni, avrebbe potuto mettere a disposizioni anche l’ex convento dei frati riformati,ma ancora ad oggi l’Asp,(che li ha avuti in comodato d’uso per trasferire temporaneamente gli uffici dell’ospedale) nonostante i numerosi solleciti dell’amministrazione comunale,non ha ancora liberato e lasciato i locali.

Il presidente della Regione Musumeci, nella qualità di commissario delegato dello Stato per l’emergenza dell’Ucraina, ha avviato il coordinamento territoriale della Regione Siciliana per la gestione dell’accoglienza dei profughi. Nel corso della riunione operativa svoltasi oggi a Palazzo Orléans insieme ai nove prefetti dell’isola, agli assessori alla Famiglia, Scavone e alla Salute, Razza e al capo della Protezione civile regionale, Cocina, sono state definite le prime azioni organizzative per la gestione del flusso migratorio dall’Ucraina.

«Stiamo valutando l’opportunità di coinvolgere anche gli enti intermedi per l’accoglienza”, ha detto il presidente Musumeci. Definirò questo aspetto con i rappresentanti dell’Urps e dell’Anci, poiché ritengo che in questa fase, oltre che alle prefetture, da un punto di vista delle competenze, serva un riferimento in ogni Provincia. Nei prossimi giorni lavoreremo per definire le azioni sistematiche e, nel frattempo, seguiamo con attenzione la tendenza dei flussi; al momento si stratta di numeri sporadici ma occorre monitorare da vicino per adeguare l’offerta alla domanda, prestando particolare attenzione alle procedure sanitarie da adottare in via prioritaria».

«Il sistema di sanità pubblica della Regione – ha spiegato Razza – ha preso in carico, coinvolgendo i commissari straordinari Covid delle tre città metropolitane e i direttori delle Asp, lo screening e la profilassi dei vaccini per i profughi in arrivo. Fondamentale in questa fase è il sistema di controllo degli arrivi, il censimento della popolazione e la segnalazione all’Asp di eventuali soggetti positivi che richiedono un periodo di quarantena».

Assicurato il coinvolgimento degli enti del Terzo settore e una mappatura regionale delle strutture di accoglienza gestite dagli enti locali e dalla Regione, quali le Ipab, per costruire un quadro della disponibilità ad ospitare le presenze nell’immediato e nel breve termine, «sulla scorta dell’onda emotiva che caratterizza questo momento – ha sottolineato l’assessore Scavone – abbiamo ricevuto tante disponibilità di accoglienza da parte delle strutture del terzo settore che richiedono un coordinamento, ci stiamo occupando anche della organizzazione dei servizi per questi cittadini, fra cui la presenza di facilitatori linguistici e il supporto psicologico».

Il coordinamento territoriale tornerà a riunirsi nei prossimi giorni, «ma siamo pronti sin da ora, anche grazie ai contatti con il Consolato generale dell’Ucraina, di far fronte a qualsiasi esigenza per dare conforto ai profughi che fuggono dalla loro terra», ha assicurato il governatore.