Ieri sera, con il “Testamento du Nannu”, il Carnevale di Termini Imerese si è concluso.
Un carnevale a pandemia ancora non del tutto svanita e mentre nel mondo scoppia la guerra?
Sì, proprio così. Lo scrive il sindaco di Termini Maria Terranova.
Mentre il mondo diventa nero, Termini Imerese, con enorme sforzo, ha provato per due giorni a riempirsi di colore.
Dopo anni è tornato (sia pure in forma ridotta) lo storico carnevale Termitano fatto di maschere, musica, gioia e allegria all’interno della bellissima Cittadella del Carnevale.
E lo abbiamo fatto principalmente per un motivo: i bambini.
Per i bambini – aggiunge – che in questi anni sono stati chiusi in casa, che sono stati costretti a comprendere la pandemia, a vedere i genitori preoccupati (prima per il virus, ora per la minaccia di guerra), per i bambini che hanno assoluto bisogno di tornare a vivere.
I bambini sono le vere vittime di questi tempi bui, ignorare la voglia di normalità che hanno negli occhi significa negargli il presente e il futuro.
Per questo – scrive – abbiamo deciso, con tutte le difficoltà del caso, di organizzare il Carnevale.
Per questo non finirò mai di ringraziare, con tutto il cuore, tutte le persone che si sono spese per aiutarci. TUTTI.
Avete dimostrato che fare squadra è la vera risposta. Che volontà e collaborazione vincono dove orgoglio e personalismo falliscono.
E un grazie di cuore ai Termitani e non solo che hanno partecipato, con diligenza e affetto.