Cinque artiste a partire da maggio lavoreranno negli istituti penitenziari di Palermo, con la collaborazione dei detenuti e di un gruppo di dottorandi internazionali sul tema dell’arte e dell’inclusione sociale.

Il progetto GAP “Graffiti Art in Prison” del Simua-Sistema Museale  dell’Università degli Studi di Palermo, in partenariato con il Kunsthistorische Institut in Florenz – Max-Planck Institut, il Dems dell’Università degli Studi di Palermo, l’Università di Saragozza e l’Accademia di Arte e Design  – Abadir di Catania, finanziato nell’ambito del programma europeo Erasmus+ (Strategic Partnerships for  Higher Education), col patrocinio del Ministero della Giustizia e del DAP-Dipartimento Amministrazione  Penitenziaria, annuncia che Matilde Cassani, Stefania Galegati, Elisa Giardina Papa, Giovanna Silva sono le cinque artiste coinvolte nel progetto GAP, in collaborazione con la Casa di Reclusione Ucciardone,  con la Casa Circondariale Pagliarelli e l’Istituto Minorile Malaspina di Palermo. Inoltre è stata siglata la  partnership con Sky Arte per il film-documentario realizzato da Chiara Agnello, regista e sceneggiatrice. 
Il Rettore dell’Università di Palermo Massimo Midiri dichiara che: “Graffiti Art in Prison evidenzia quanto sia  fondamentale il patrimonio culturale come valore sociale ed educativo. Valorizza la sinergia tra arte, cultura  e formazione genera un forte legame tra società e mondo accademico nel segno dell’inclusione sociale e  della promozione umana in condizioni di gravi difficoltà, contribuendo alla qualità della vita nei penitenziari  italiani”. 


Il Direttore del Simua Paolo Inglese ha dichiarato: “Il progetto GAP è ormai un punto di riferimento  importante, in linea con le politiche nazionali che tendono a valorizzare il ruolo della cultura e dell’arte nei  processi di riqualificazione della vita all’interno dei penitenziari’. 
Aggiunge il Direttore del Carcere Ucciardone di Palermo, Fabio Prestopino: “Il progetto GAP rappresenta  l’occasione per confermare il desiderio di essere parte di un positivo cambiamento. La comunità  dell’Ucciardone accoglierà con gioia il progetto di Matilde Cassani inserendolo armonicamente all’interno  della cinta muraria borbonica, aggiungendo un elemento artistico a quello storico”. 
Dino Vannini, Head of Documentary and Factual Channels di Sky, dichiara: “Siamo lieti di poter partecipare, in qualità di partner, a questa straordinaria avventura. Sky Arte realizzerà uno speciale che racconterà GAP e  i suoi protagonisti, approfondendo il dietro le quinte del lavoro registico di Chiara Agnello per il film  documentario che realizzerà durante gli incontri negli istituti penitenziari e che Sky acquisirà. GAP è un  progetto molto in linea con le nostre scelte editoriali e siamo davvero felici di supportarlo come merita”. 
Il progetto triennale, coordinato da Gabriella Cianciolo, Laura Barreca, Gemma La Sita, sperimenta un  modello di ricerca interdisciplinare attraverso collaborazioni orizzontali e condivise tra l’Università e il contesto  penitenziario, con la presenza di artisti, docenti, studiosi ed esperti da tutto il mondo. L’obiettivo di GAP è di  intraprendere nuovi percorsi apprendimento e di inclusione sociale attraverso i linguaggi delle arti  contemporanee in grado di sollecitare nuove forme di recupero alla socialità. 
“Il progetto internazionale si basa sul valore dell’inclusione -spiega Laura Barreca, Coordinatrice Artistica di  GAP- e attraverso processi di partecipazione attiva, sperimenta modalità di relazione e apprendimento  “empatico” tra soggetti diversi, senza distinzioni di provenienza. L’obiettivo è di avvicinare ambiti sociali solo  apparentemente distanti, come quello dell’alta formazione universitaria con il delicato contesto delle carceri, a cui è rivolta tutta la nostra attenzione”.


I progetti saranno realizzati nel corso del 2022-2023 con la collaborazione dell’Associazione Acrobazie di Palermo, specializzata in pratiche sociali e di welfare culturale. Il gruppo di artiste coinvolte proviene da ambiti  disciplinari differenti quali video, fotografia, design progettuale, azioni partecipative, interventi su scala  
urbana, i cui risultati saranno presentati in un progetto espositivo all’Università di Palermo nel 2023.  Il team di artiste che lavorerà nelle carceri palermitane è composto da Matilde Cassani che creerà un’azione  progettuale con dottorandi e detenuti dell’Ucciardone, interessando alcuni spazi e aree scoperte del carcere;  Elisa Giardina Papa produrrà una serie di lavori ispirati ad un tema storico e un ciclo di workshop con  dottorandi e detenuti del Malaspina; Stefania Galegati insieme ad un gruppo di detenute e di dottorandi  attiverà un progetto partecipativo dedicato alla condivisione orizzontale dei saperi, al Pagliarelli. Giovanna  Silva sarà impegnata in un progetto fotografico sulle architetture delle carceri palermitane, che confluiranno  nella pubblicazione finale edita da Humboldt Books; infine Chiara Agnello, regista e sceneggiatrice,  realizzerà un film-documentario sul progetto seguendo il corso dei lavori degli artisti durante gli incontri negli  istituti penitenziari, con la promozione di Sky Arte. 
Il progetto GAP è realizzato in collaborazione con l’Associazione “Un Nuovo Giorno” impegnata nella Casa  Circondariale Pagliarelli, e con l’Associazione “Gli Amici di Ambra Agnello”.  

Biografie 
CHIARA AGNELLO 

Chiara Agnello è nata a Palermo e vive a Roma. Lavora da molti anni come casting director per le serie tv e  film. Ha lavorato con registi come Crialese, Ando’, Soavi, Bellocchio, e ha realizzato cast per progetti come  “Rocco Schiavone”, “Montalbano”, “Il Cacciatore”, “Skam” Italia e molti altri. Ha girato vari cortometraggi e  spot con tematiche sociali. Ha realizzato il suo primo documentario nel 2015, Prova Contraria, storie di ragazzi  del circuito penale minorile di Palermo, le cui vite vengono seguite dagli assistenti sociali. Prova Contraria ha  partecipato a vari festival debuttando alla festa del Cinema di Roma. Ha vinto diversi premi come il “Salina  Doc Festival”. Oggi sta ultimando il montaggio del suo secondo documentario. 

MATILDE CASSANI 
Matilde Cassani si muove al confine tra architettura, istallazione ed event design. La sua opera si occupa  delle implicazioni spaziali del pluralismo culturale nella città occidentale contemporanea. I suoi lavori sono  stati esposti in molte istituzioni culturali, gallerie d’arte e sono stati pubblicati su diverse riviste come  Architectural Review, Domus, Abitare, Flash art, Arkitecktur, Arqa. È stata resident fellow presso l'”Akademie  Schloss Solitude” di Stoccarda e l'”Headlands Center for the Arts” di San Francisco. Storefront for Art and  Architecture a New York ha ospitato la sua mostra personale “Sacred Spaces in Profane Buildings” nel  settembre 2011. Ha progettato il Padiglione Nazionale del Regno del Bahrain alla XIII Biennale di Architettura  di Venezia nel 2012 e ha fatto parte della XIV Biennale di Architettura di Venezia con l’opera “A celebration  day”, da poco acquisita dal Victoria and Albert Museum di Londra. Recentemente è stata coinvolta nella  Triennale di Architettura di Chicago, nella Triennale di Oslo e in Manifesta12. Attualmente insegna al  Politecnico di Milano, alla Domus Academy e al Architectural Association di Londra in collaborazione con  l’Unità 11. 

STEFANIA GALEGATI 
Stefania Galegati ha studiato arti visive all’Accademia di Belle Arti di Bologna e a Brera con Alberto Garutti.  Ha fatto parte di Via Fiuggi, un gruppo di giovani artisti che vivevano insieme a Milano alla fine degli anni  novanta. Lavora con diversi media innestando meccanismi di spostamento semantico nelle cose e nelle  persone. Ha esposto per la prima volta nel 1994 a Viafarini. Nel 2003 vince l’International Studio Program al  PS1 MoMA di New York, dove sta per 4 anni. Vive nomade per alcuni anni spostandosi fra New York, Buenos  Aires, Tanzania e Europa. Dal 2008 vive a Palermo, dove ha messo radici con la sua famiglia. Dal 2015 al  2018 ha gestito il Caffè Internazionale, locale bar, centro multiculturale ed opera d’arte. Attualmente insegna  pittura alla Accademia di Belle Arti di Palermo. Lavora con Pinksummer, Genova, e Francesco Pantaleone di  Palermo. È socia fondatrice dell’associazione Femminote, con cui segue il progetto di acquisto collettivo  dell’Isola delle Femmine (PA). Ha realizzato l’opera permanente 6 x 6 x 5,9 all’interno dei Cantieri Culturali  della Zisa di Palermo, opera vegetale che sarà praticabile fra circa 50 anni. Nel 2015 è co-fondatrice di  Counterproduction, Summer School of Contemporary Art di Palermo. Nel 2019 ha inaugurato il secondo  Monumento al Cadere, al parco dei Cappuccini di Bagnacavallo (RA). 

ELISA GIARDINA PAPA 
Il lavoro di Elisa Giardina Papa indaga temi quali genere, sessualità e lavoro in relazione al capitalismo  neoliberista e al Global South. I suoi lavori sono stati presentati, tra gli altri, presso: The Museum of Modern  Art (MoMA’s Modern Mondays), Whitney Museum (Sunrise/Sunset Commission), Seoul Mediacity Biennale 2018, XVI Quadriennale di Roma, Rhizome (Download Commission), Flaherty NYC, Haus für elektronische  Künste Basel ed ICA Milano. Giardina Papa ha conseguito un Master of Fine Arts presso la Rhode Island  School of Design ed è attualmente PhD student in Film, Media and Gender Studies presso l’University of  California Berkeley. Vive e lavora tra New York e Sant’Ignazio, Sicilia. Giardina Papa è anche membro  fondatore del collettivo di artiste Radha May.  

GIOVANNA SILVA 
Giovanna Silva vive e lavora a Milano. Ha collaborato continuativamente con le riviste Domus e Abitare. Ha  pubblicato Desertions (A+M bookstore); Orantes (Quodlibet); la serie “Narratives/Relazioni”: Baghdad, Green  Zone, Red Zone, Babylon; Libya: Inch by Inch, House by House, Alley by Alley; Foxtrot Gate: Cyprus; Syria:  a Travel Guide to Disappereance; Afghanistan: O Rh; 17 April 1975; Tehran (Mousse Publishing); Good Boy  e Walk Like an Egyptian (Motto Publishing); Palmyrah e Niemeyer 4ever (Art Paper Editions) Mr. Bawa, I  Presume (2020, Hatje Cantz); e UN (2020, bruno). Ha partecipato alla 14. Mostra Internazionale di Architettura  di Venezia con il progetto Nightswimming, Discotheques in Italy from the 1960s until now. Il progetto è stato  pubblicato da Bedford Press. Ha fondato la rivista di architettura San Rocco e la casa editrice Humboldt  Books, di cui è direttrice editoriale. Insegna fotografia editoriale alla NABA di Milano, allo IUAV di Venezia e  all’ISIA di Urbino.