“Il persistere di una preoccupante carenza di personale medico per il 118 e per il territorio e il perdurare della pandemia, ci portano a chiedere con insistenza di trovare soluzioni immediate per garantire un’adeguata assistenza sanitaria ai cittadini in tutta la Regione. Siamo convinti che una soluzione concreta sia quella di sospendere temporaneamente i test di ingresso a medicina e chirurgia”.

Questa, in sintesi, la mozione presentata da Giovanni Burtone, sindaco di MIlitello in Val di Catania, e approvata dal Consiglio regionale dell’ANCI Sicilia.

“Secondo le stime di Anaao-Assomed (Associazione che raccoglie i medici dirigenti)- si legge nella mozione – il sistema sanitario nazionale rischia di fare i conti con un deficit che va dai 10mila ai 24mila camici bianchi nell’arco di un quadriennio. Il numero chiuso, in tutti questi anni, ha prodotto conseguenze negative per il sistema universitario e per l’intero Paese, che già presenta un numero complessivo di laureati inferiore rispetto al resto d’Europa, con evidenti ricadute negative in termini di competitività e capacità d’innovazione.

Sarebbe più equa una selezione diversa e più meritocratica, ispirata al modello francese dove, dopo un anno (o un biennio), viene valutata la carriera dei singoli studenti con uno “sbarramento” più selettivo basato sulle reali capacità dimostrate dagli studenti stessi”

In Italia il numero chiuso è regolato dalla legge n. 264 del 1999, approvata per dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale n. 383 del 27 novembre 1998.