Proporre la costruzione di inceneritori per “risolvere” il problema dei rifiuti in Sicilia da una rappresentanza plastica di una politica sorda e cieca rispetto alla crisi climatica incombente, che non sa o più probabilmente non vuole affrontare in termini sistemici la risoluzione della gestione dei rifiuti in un’ottica di conversione ecologica ed economia circolare.
Una politica fuori dal tempo, che preferisce rappresentare gli interessi economici delle holding finanziarie anziché quelli dei siciliani, dell’ambiente e delle generazioni future. Mentre l’Europa ci chiede di uscire dalla logica dell’incenerimento per abbracciare il recupero delle materie prime con la differenziata, dopo aver favorito per anni il lucroso affare delle discariche private e non aver saputo programmare con i fondi europei gli impianti per umido, vetro, plastica, metalli e tanto altro generando migliaia di posti di lavoro, anziché recuperare il tempo ed il denaro perduto ci servono su un piatto avvelenato una strategia fuori dal tempo.
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