Il Consiglio di Dipartimento, preso atto della suddetta proposta, nonché delle relazioni ad essa allegate, con votazione unanime, delibera di conferire a Mimmo Cuticchio la Laurea magistrale honoris causa in Teatro, Musica e Danza (LM-65) con la seguente motivazione:

«Per il contributo scientifico della ricerca che Mimmo Cuticchio ha svolto in più di mezzo secolo, recuperando e costantemente rinnovando le tradizioni del Cunto e dell’Opera dei pupi e per il rilievo della sua arte nel panorama teatrale internazionale»

La Prof.ssa Venturini  illustra le motivazioni che sono alla base della proposta, sottolineando il rilievo del contributo di Cuticchio nel panorama culturale e scientifico internazionale:

«Mimmo Cuticchio, nato a Gela il 30 marzo del 1948, è il più importante esponente contemporaneo delle arti del Cunto e dell’Opera dei pupi siciliana, dichiarata dall’Unesco “Patrimonio immateriale dell’Umanità”.

Figlio d’arte ed erede diretto delle due tradizioni, sulla scena da un sessantennio, ne è stato profondo innovatore, capace, ancora oggi, di avvicinare ad entrambi i generi nuove generazioni di spettatori. La sua arte, sempre rinnovata, ha permesso di assicurare una perdurante vitalità a generi che sembravano destinati a divenire “reliquia” di un passato da confinare in una dimensione meramente conservativa.

Il profilo biografico di Cuticchio è talmente ricco da non poter essere qui sintetizzato adeguatamente (v. “Curriculum”). Si ricordano, tra le esperienze che hanno più profondamente segnato il suo percorso artistico e culturale: l’apprendistato con l’ultimo cuntista di tradizione ottocentesca, Peppino Celano; la fondazione dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio, con la quale, dal 1977, Cuticchio opera all’insegna di una ostinata ricerca di una vita “contemporanea” dell’Opera dei pupi e del Cunto; la collaborazione con Salvo Licata dalla quale sono nati spettacoli quali “Visita guidata all’Opera dei pupi” (1989), “L’infanzia d’Orlando” (1990), “L’urlo del mostro” (1993), “Don Turi e Gano di Magonza” (1994), che legano i modelli tradizionali del Cunto e dell’Opera dei pupi ad un impegno civile e artistico proiettato nella contemporaneità.

Cuticchio è artista moderno, incline ad aprire il suo fare teatro a forme e linguaggi apparentemente lontani dalle “tradizioni” nelle quali affonda (opera lirica, teatro musicale, arti visive, teatro d’attore, cinema e arti contemporanee – v. allegati 1 “Teatrografia” e 2 “Filmografia e videografia”) e a contenuti non necessariamente legati alla cultura cavalleresca, della quale pure è profondo conoscitore: basti ricordare i “cunti” – a lui commissionati dalle Istituzioni e dai familiari delle vittime – su Giovanni Falcone (“Sintiti la storia di Giovannuzzo Beddicchio”, rappresentato in occasione del dodicesimo anniversario dalla morte nell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo il 23 maggio 2004), su Carlo Alberto Dalla Chiesa, “Vita e morte del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa” (1983) inserito nel film “Cento giorni a Palermo” di Giuseppe Ferrara; o, ancora, quello sul giudice Paolo Borsellino, “L’infanzia di Emanuele Paolo Borsellino”, commissionatogli da Agnese Borsellino in occasione del primo anniversario dalla morte del giudice; e, infine, quello su Piersanti Mattarella, inserito nel film documentario prodotto da Rai Cinema e Rai Com, “Nel nome del popolo italiano” (2017).

Per i suoi contributi artistici ha ricevuto molteplici riconoscimenti e premi, essendo, tra l’altro, stato insignito del titolo di Commendatore della Repubblica, ricevuto da Papa Benedetto XVI e da Papa Francesco, riconosciuto dalla Regione Sicilia, in base alle direttive Unesco, quale unico erede della tradizione orale del Cunto (v. allegato 3 “Riconoscimenti, inviti a incontri internazionali, premi”).

Le pubblicazioni delle quali è autore o curatore spaziano senz’altro in campi culturali di confine tra diverse discipline, suscitando costante e crescente interesse non solo degli studiosi del teatro, ma anche, tra gli altri, di filologi, antropologi e cultori delle tradizioni popolari (v. “Bibliografia”, nonché il corposo elenco delle “Tesi di laurea su Cuticchio”, entrambi allegati ai numeri 4 e 5). Ne costituiscono puntuale testimonianza le relazioni di sostegno alla presente proposta, redatte non solo da autorevoli professori di Storia del teatro (Raimondo Guarino, Franco Ruffini, Ferdinando Taviani), ma anche da un insigne docente di Letterature romanze medioevali e moderne della Scuola Normale Superiore di Pisa (Corrado Bologna) e da un noto giornalista e scrittore, attualmente consigliere per la stampa e la comunicazione del Presidente della Repubblica (Giovanni Grasso).

Per il contributo di grande rilievo nel panorama teatrale e culturale internazionale, si ritiene che Mimmo Cuticchio possieda pienamente i requisiti per il conferimento della laurea magistrale honoris causa in DAMS Teatro, Musica, Danza».