Madonie

Petralia Soprana, l’affascinante borgo dei borghi nel cuore delle Madonie

Quando si parla di borghi la Sicilia è inevitabilmente al primo posto per la bellezza dei luoghi che è capace di offrire.Petralia Soprana è uno di quei luoghi rimasti sospesi nel tempo e che nel 2018 si è aggiudicato il titolo di “Borgo dei Borghi”, il più bello in Italia.

Posto a 1.147 m s.l.m. Petralia Soprana è il più alto comune delle Madonie, catena montuosa situata nella Sicilia settentrionale e compresa nel Parco delle Madonie nella provincia di Palermo, di cui il borgo occupa il versante meridionale.

La cittadina viene identificata nell’antica Petra fondata dai Sicani delle Madonie nel XVll secolo a.c. : fu il primo popolo ad insediarsi sulle Madonie, ricavando le proprie abitazioni dalle grotte naturali; Diodoro Siculo colloca al 254 a.c. il passaggio dell’antica città sotto la dominazione romana durante la prima guerra punica.

Conquistata dagli arabi nel lX secolo, la cittadina prese il nome di Batraliah, da Batra, “pietra” e liah, “alta“, divenendo un importante centro militare delle Madonie.

Nel 1061, con la conquista Normanna da parte del conte Ruggero d’Altavilla, la città fu ribattezzata Petra Heliae e in quest’epoca venne fortificata con castello, torri, bastioni e chiese, assumendo l’aspetto che ancora oggi conserva.

Passeggiando tra i vicoli assolati e silenziosi del borgo è la bellezza a condurre lo sguardo dei visitatori: di primo impatto ci si sente catapultati in un’altra epoca, sensazione frequente per chi vive nel trambusto cittadino.

Dopo qualche passo ci si ritrova immersi in un groviglio di viuzze e diversi stati d’animo a seconda del periodo dell’anno in cui si visita Petralia; le uggiose giornate autunnali conferiscono al borgo un aspetto misterioso, mentre la neve fa di Petralia un luogo fiabesco.

Oltre alla cordialità degli abitanti, arrivando a Petralia si viene accolti anche da affabili gatti che popolano i soleggiati angoli del borgo.

Chi visita il luogo troverà spunti artistici e storici e sarà inevitabilmente attratto da interessanti opere come chiese e palazzi antichi, monumenti e fontane; ma a caratterizzare il posto sono anche le scene di vita quotidiana, i balconi fioriti e le candide lenzuola stese al sole, fresche di bucato.

Con i suoi tre belvedere, ovvero quello di Loreto, del Carmine e quello di piazza Duomo, Petralia offre affacci unici da cui perdersi in sconfinati orizzonti, con la possibilità di ammirare anche il vulcano Etna.

Le sue Chiese sono veri e propri gioielli d’architettura: quella di Santa Maria di Loreto è un’antica fortezza araba trasformata in chiesa dei Carmelitani scalzi.

Riedificata nel 1750 con la pianta a croce greca, è caratterizzata da una facciata tardo barocca e due campanili con le cuspidi maiolicate, mentre al suo interno conserva le sculture lignee dei Santi Cosma e Damiano e gli stucchi del Serpotta.

Affacciata sulla Piazza del Duomo sorge la Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, ricostruita nel XIV secolo per volere della famiglia Ventimiglia: ha una pianta a croce latina tre navate e presenta due campanili, uno risalente al 400 caratterizzato da una finestra arabo-normanna e l’altro risalente al 700; essi sono posti rispettivamente ai lati della chiesa e collegati tra loro da un portico di 18 colonne che creano intriganti giochi di luce e ombre.

All’interno si trovano le statue dei santi apostoli Pietro e Paolo, alcune tele seicentesche come la Deposizione e uno dei 33 crocifissi, sparsi per il mondo, scolpiti in legno da Frate Umile da Petralia.

Di interesse artistico e culturale anche la Chiesa del Santissimo Salvatore, che presenta una pianta ellittica e una cupola sorretta da otto pilastri; durante il periodo arabo la struttura fu probabilmente una moschea; fu conte Ruggero il Normanno a farla riconsacrare nell’XI secolo dedicandola al SS. Salvatore.

La Chiesa di Santa Maria di Gesù e convento dell’Ordine dei frati minori riformati vanta interessanti bassorilievi che compongono la facciata; la Chiesa di San Teodoro martire risale all’epoca normanna e presenta gli interni in stile tardo barocco e vi è poi la Chiesa di San Michele, piccola ma aggraziata, con una fontanella circolare posta dinanzi al sagrato.

Non solo chiese ma anche palazzi nobiliari impreziosiscono Petralia, come il Palazzo del Municipio, che è un ex convento dei Carmelitani del XVI secolo, e che venne ristrutturato a fine 800 con la realizzazione di un nuovo prospetto in stile Neo Gotico.  

Vi è poi il Palazzo Pottino situato in Piazza del Popolo che conserva molti affreschi al suo interno;

Nella stessa piazza sorge il Monumento ai Caduti in guerra, realizzato dallo scultore Antonio Ugo e che simboleggia l’Altare della Patria.

Nella Piazzetta Unità d’Italia, dove sorge il bellissimo belvedere del Carmine, è collocata “La cometa”, un’opera in bronzo dello scultore Vincenzo Gennaro.

Da questo posto è possibile godere di una vista straordinaria e tramonti mozzafiato.

Il sole e … Il sale!

Già, perché quando si parla di Petralia Soprana è inevitabile menzionare il grande giacimento di salgemma, situato nella frazione Raffo.

Si tratta di un sito geologico formatosi in seguito al prosciugarsi del Mar Mediterraneo, 5 milioni di anni fa, composto da 80 km di gallerie che danno vita alla miniera di Sale Italkali che fornisce il famoso “sale di Sicilia”.

Sale e… Arte! Sì, perché la miniera ospita anche il MACSS, il Museo di Arte Contemporanea Sotto Sale che con le sue sculture di salgemma rappresenta un caso straordinariamente unico al mondo di museo posto dentro una miniera attiva.

Mille motivi per visitare Petralia Soprana, e ancora uno per amarla e rendergli il giusto valore.

Articolo di: Teresa Molinaro

https://www.teresamolinaro.it

Redazione

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