43 anni fa veniva dal  assassinato il giornalista Mario Francese. Cronista molto impegnato presso le principali testate siciliane nelle inchieste più scottanti del malaffare individuò, tra i primi, l’evoluzione organizzativa della mafia, che affondava ormai le sue radici anche negli appalti pubblici. La mafia corleonese, quella di Totò Riina, ne decretò la morte la sera del 26 gennaio 1979, per mano di Leoluca Bagarella.

I suoi articoli scuotevano le coscienze e suscitavano scalpore. Oggi difficilmente ritroviamo tanto seguito per una firma giornalistica. Francese dava fastidio. Animava dibattiti e seminava dubbi. Le indagini giornalistiche venivano condotte una volta grazie al prestigio personale di chi intraprendeva ricerche complicate, istaurando rapporti personali con gli informatori e consultando le fonti con dedizione e passione, sacrificando la propria sfera degli affetti.

Ricordiamo la figura di Mario Francese nelle scuole, anche attraverso il filmato RAI “Mario Francese

Un cronista contro la mafia” (https://www.raiscuola.rai.it/educazionecivica/articoli/2021/02/Mario-Francese-1f634781-f30b-4376-b63a-6f2f72233cea.html) dedicato alle penne coraggiose e impegnate nel contrasto delle mafie.

Il CNDDU segnala l’interessante progetto di Educazione civica “I colori della legalità” presso l’IC “Vittorio Alfieri” di Crotone, finalizzato all’intitolazione di tutte le aule scolastiche a un protagonista della legalità; per cui ciascun ambiente scolastico degli studenti verrà impreziosito con i contributi grafici, testuali, poetici realizzati dagli allievi stessi e ispirati alle storie apprese. In tale contesto naturalmente verrà dedicato un locale proprio all’esimia personalità di Mario Francese, che in nome della verità sacrificò tutto.

“Leggi bbono i carti e parra cca ggenti (leggi bene le carte e parla con la gente)” (Mario Francese).

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU