Gaetano Di Chiara, storico e apprezzato fotografo,ricorda cosa avveniva nella Petralia Sottana d’altri tempi, “negli inverni di decine e decine di anni addietro, con la conseguente difficoltà per la gente di procurarsi il necessario alla loro sopravvivenza. La neve, infatti, bloccando completamente le strade, non consentiva, non solo di uscire da casa ma chiudeva inesorabilmente il potersi rifornire delle derrate alimentari provenienti da fuori il paese. Non esistevano spalaneve,come al tempo di oggi a poter liberare le vie dall’abbondante neve caduta. Così come le formiche, anzitempo, anche le famiglie, adibivano uno spazio della casa col riempirlo delle necessarie vettovaglie che sarebbero servite al loro il sostentamento per il tempo necessario a superare il periodo di blocco delle attività cittadine. Ogni casa aveva un forno, come anche la farina necessaria alla produzione del pane e se essa non sarebbe bastata c’era anche del frumento che veniva macinato, al momento, nel piccolo mulinello che ogni casa teneva attaccato al muro. A Petralia, per fortuna, non lontano dal paese, c’era il Mulino ” Pucci e Calascibetta ” dove un pò di farina, sempre, si sarebbe potuta trovare. In caso di nevicate di poca entità si solevano adibire, pagati dal Comune, degli spalatori occasionali che liberavano dalla neve i punti di passaggio necessari a raggiungere Uffici e Scuole(perchè allora non esisteva la Dad…) In una delle antiche foto pubblicate è possibile vedere il Maresciallo Licata che sovraintende a che gli spalatori formino un passaggio perchè scolari e studenti possano arrivare all’interno dell’Edificio scolastico di piazza Domina.”