Società

Dimensionamento rete scolastica, la Flc Cgil Palermo al tavolo ribadisce la sua “contrarietà per principio agli accorpamenti”

“No a proposte di accorpamento o fusione tra istituti scolastici di Palermo e provincia. Siamo contrari e indisponibili per principio. Pur comprendendo i compiti e gli obblighi normativi dell’assessorato al ramo competente, ormai da anni, si assiste più che alla razionalizzazione della rete scolastica ad un dimensionamento – quest’anno minore per fortuna per la conferma della deroga – che nel tempo si è contraddistinto per interventi di taglio e accorpamento, guidati da criteri ragionieristici, dettati anche da interessi politici e territoriali spesso predominanti su quelli prettamente didattici e funzionali”.

E’ questa la posizione espressa oggi dal segretario generale Cgil Palermo Fabio Cirino al tavolo sul dimensionamento della rete scolastica siciliana, convocato dall’assessorato regionale Istruzione e formazione professionale, che ha auspicato l’impegno di tutti a trasferire e affrontare la tematica della ‘razionalizzazione’ della rete scolastica siciliana in sede di conferenza Stato-Regioni.
“Il mancato accordo in sede di conferenza Stato-Regioni sui numeri medi di ciascuna istituzione scolastica continua a impedire un percorso virtuoso e a causare solo tagli e riduzioni – ha osservato Fabio Cirino – Da 948 istituzioni scolastiche nell’anno scolastico 2012-2013 si è passati via via nel 2020-2021 a 831 e nel 2021-2022 a 819. Ben 129 istituzioni tagliate. Bisogna trovare nuovi criteri e nuove modalità per porre fine alla china dei tagli sempre più consistenti perpetrati negli anni ai danni degli istituti siciliani”.
Per quanto riguarda la provincia di Palermo, la Flc Cgil Palermo ha espresso apprezzamento per la proposta del ripristino dell’autonomia dell’istituto “Nuccio– Verga” e del ripristino dell’autonomia dell’istituto di Ustica, che viene scorporata dal Convitto nazionale “Giovanni Falcone”. E ancora: ok per il mantenimento dell’autonomia dell’Istituto comprensivo di Caltavuturo “G. Oddo. “Anche se – spiega Cirino – avremmo auspicato nel contempo il ripristino dell’accorpamento della sezione staccata di Scillato”.

Parere positivo, ma con riserva, è stato espresso per la proposta dell’aggregazione dei plessi di Petralia Sottana all’IS “Pietro Domina” (“avremmo preferito il ripristino dell’autonomia dell’IC di Petralia Sottana e non certamente l’istituzione di un istituto omnicomprensivo con il quale, comunque, si ritorna ad un criterio di territorialità venuto meno l’anno precedente”.

Infine, pur riconoscendo la vicinanza territoriale tra gli istituti “Nazario Sauro” e la scuola secondaria di primo grado “Raimondo Franchetti” da una parte e tra la “Leonardo Da Vinci” e la “De Amicis” dall’altro, la Flc Cgil Palermo ha espresso la sua contrarietà ad ogni tipo di fusione e accorpamento, a maggior ragione per la proposta dell’aggregazione del plesso dell’Ipseoa di Caccamo, dipendente dal Liceo Ugdulena, all’IS di Caccamo. “Accorpamento da respingere fermamente – prosegue Cirino – perché determinerebbe, come già evidenziato, il sottodimensionamento dello stesso liceo Ugdulena”.

Nonostante alcuni interventi normativi “tampone”, che hanno stabilito delle deroghe “transitorie” ancora per altri due anni, la Flc Cgil Palermo ritiene opportuno che la Sicilia, come ogni regione d’Italia, debba ricevere dal ministero all’Istruzione soltanto l’assegnazione delle dirigenze.

“Lo Stato può e deve stabilire quanti dirigenti scolastici (ds) e quanti direttori dei servizi generali e amministrativi (dsga) assegnare a ogni regione, lo Stato può e deve stabilire quante autonomie assegnare. Ma non dovrebbe fissare parametri – prosegue Cirino- Il sistema va modificato”.

E sempre la Flc Cgil Palermo ritiene che ogni singola regione, nell’ambito delle proprie competenze, nei limiti numerici dei ds e dei dsga assegnati dallo Stato, debba costituire le istituzioni scolastiche. “Solo così, finalmente, si potrà interrompere la pratica deleteria delle reggenze – chiarisce Cirino – Ogni scuola deve avere un dirigente scolastico titolare e un direttore dei servizi generali e amministrativi titolare. Così si potrà finalmente razionalizzare, perché saranno i contesti a guidare la razionalizzazione: piccole isole, minoranze linguistiche, comuni montani disagiati nella viabilità, scuole con alta complessità, istituzioni sovradimensionate non sdoppiabili. Solo così le istituzioni scolastiche avranno la concreta possibilità di risultare nel tempo centri dotati di oggettiva capacità di interlocuzione nei contesti territoriali in cui operano”.

redazione

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