Da qualche anno la pizza sta vivendo un vero e proprio Rinascimento. È davvero un periodo d’oro per quella che rappresenta uno dei marchi di fabbrica più prestigiosi dell’Italia gastronomica. Spuntano pizzerie un po’ in ogni dove e ognuna con la sua specialità: dalla pizza tonda classica o napoletana a quella in pala, senza dimenticare quella in teglia o l’alta idratazione. Da piatto estremamente popolare la pizza è diventata una moda.
A giocare un ruolo fondamentale in questa evoluzione dell’arte bianca sono due cose: gli impasti e gli ingredienti. Ed è questo che differenzia una pizza normale da quella che sempre più spesso viene chiamata pizza gourmet. Prima di addentrarci nell’argomento è bene fare un’ulteriore premessa: non basta aggiungere a casaccio ingredienti buoni per definire la pizza gourmet. Molti pizzaioli pensano che basti utilizzare grandi materie prime, per trovare una scorciatoia efficace, ma non è così. E poi chiariamo un altro particolare: non basta tagliare la pizza a spicchi per farla diventare gourmet.
L’inventore della pizza gourmet è stato un veronese, si chiama Simone Padoan, titolare della pizzeria “I Tigli” a San Bonifacio. A lui va il merito di aver creato un nuovo modo di interpretare la pizza, elevandola a piatto di qualità realizzato persino da chef stellati come Carlo Cracco. Nuove tipologie di impasti, l’utilizzo di lievito madre, farine semi raffinate, macinate a pietra e prodotti di alta qualità come acciughe del Cantabrico, tartufo, formaggi prestigiosi, tonno alalunga, prosciutto crudo Riserva, olio ricercato e molto altro ancora, hanno giocato un ruolo fondamentale in questo rinnovamento della pizza cosiddetta contemporanea.
Il solco tracciato da Padoan è stato seguito da numerosi pizzaioli, tra questi vale la pena citare altri due veronesi: Renato Bosco con il suo crunch e Stefano Miozzo, campione del mondo della pizza grazie ad un impasto a base del vino veronese per eccellenza, l’Amarone. Naturalmente in Campania, patria della pizza, non sono stati con le mani in mano. Così anche lì, alla mitica pizza napoletana ecco affiancare delle rivisitazioni di pizza napoletana gourmet. Una su tutte? La margherita sbagliata del pizzaiolo casertano Franco Pepe.
Prima ancora degli ingredienti, per fare la pizza a casa propria è necessario avere gli strumenti adatti. Senza un forno adatto, un luogo dove far riposare gli impasti in maniera corretta e magari una piccola planetaria per impastare, riuscire ad ottenere un prodotto d’alta qualità è veramente difficile, seppure non impossibile. Se da bravi pizzaioli amatoriali siete riusciti a procurarvi tutto quello che serve per lanciarvi in questa sfida, ora non vi resta che trovare la ricetta che si adatta ai vostri i gusti. In rete se ne trovano centinaia, molte offerte gratuitamente da mastri pizzaioli di primo ordine.
fonte:Spaghetti e Mandolino
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