Ci parli un po’ di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Nata a Torino ma fin da quando avevo nove mesi ho vissuto e vivo ancora adesso a Geraci Siculo.

Ho 53 anni, sposata e con tre figli.

Per mia fortuna o sfortuna, dipende da come la si vede, faccio la casalinga, non sono proprio il massimo e l’unica cosa che non mi dispiace è stirare.

In cucina invento nuove ricette ma domando sempre: com’è? se mio marito mi dice : la puoi fare di nuovo, la rifaccio, ma la seconda volta non so perché non mi convince.

Non mi faccio mai gli affari degli altri tranne quando parlate e per non disturbare non interrompo.

Sono timidissima e per prima non saluto mai, mi viene difficile anche solo stringere la mano.

Da piccola mi consideravano molto educata ,adesso guardano la copertina e mi reputano l’opposto.

Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non mi piace fare le faccende e quindi cerco qualche escamotage per avere meno monotonia, il mio è la scrittura.

Incomincio a fare le faccende, mi viene in mente qualcosa e smetto e poi ricomincio.

Certo che se il mestiere di casalinga lo farei come hobby sarebbe il mio ideale di vita.

Il suo autore contemporaneo preferito?
Stephen King e Black Pierce sono i miei autori preferiti

Perché è nata la sua opera?
Visto che ho difficoltà nel mostrare la vera me, mi confido con voi.

Ho capito che mi piace farlo, mi piace far sapere come sono, come la penso.

Mi piacerebbe poter sapere curiosità degli scrittori di cui leggo, non soltanto delle verità alterate o messe tra le righe ma come se si dicessero ad amici.

Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Mio padre aveva un baule pieno di fumetti di Dylan Dog e Diabolik ma non solo.

Quando i miei venivano da Torino, mi portavano le fiabe che oggi si ritengono violenti.

Io sono cresciuta con quelli e la violenza non la vedevo allora e non è presente neanche oggi, almeno per me.

Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Nelle mie poesie c’è tutto il mio vissuto, per adesso racconto la realtà, crescendo

potrei cambiare.

Ma non so fino a che punto sarebbe un’evasione, per adesso mi piace, dire al passato le verità alterate e al presente le mie verità.

Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Quando scrivo, parto da qualcosa che mi è successa, poi invento, allargo i fatti e diventano, nuovi personaggi, nuovi fatti, mi immedesimo così tanto che ci credo per davvero.

C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
La tv ha fatto la sua parte ma anche la famiglia non è stata da meno.

L’ispirazione viene da ogni cosa che mi sta intorno, dal mio carattere e dai miracoli che sappiamo fare per sopravvivere.

A chi ha fatto leggere per primo le sue poesie?
Le mie poesie le leggo a mio marito, non è proprio un mio fan, lo diventa se in quella poesia c’è qualcosa che parla di lui e mi da un bacio, altrimenti fa una smorfia.

Quando era viva mia mamma mi spronava a non mollare e grazie a lei un passo avanti l’ho fatto.

Dopo i tanti no, volevo mollare e ci sto provando dal 92 .

I miei motti sono :” non si finisce mai d’imparare , nessuno è nato imparato”.

Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
L’ebook lo leggo la sera, quando mio marito vuole spenta la luce ma il libro è una bella sensazione.

Non sento come dicono alcuni ,l’odore del libro ma è tutta un’altra cosa girare le pagine e poi quando si finisce, tenerlo in libreria.

Mi piace tantissimo avere la libreria piena di libri di vari generi.

Io non ho un genere preferito, come i film mi piacciono tutti .Gli horror mi piacciono ma quando arriva quella musichetta, mi tappo gli occhi e le orecchie e poi domando a mio marito:” cosa è successo”?.

Però vorrei scrivere un horror, penso che leggerò l’esorcista, forse senza vederlo farà meno paura, credo.

Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ci ho provato ad ascoltare qualche audiolibro ma ancora non ho trovato una voce che mi dia qualcosa, già è una pena non avere un libro tra le mani, devo trovare la voce giusta e forse sarà la nuova frontiera ma non sempre il nuovo è più bello.