Madonie

Il Borgo di Geraci Siculo e le interviste ai centenari

Noi di una certa età, dobbiamo avere pazienza, ma sicuramente il successo televisivo arriverà.

Ho visto il video con l’intervista a Peppino Attinasi, quasi 98 anni, che tenerezza. La prima cosa cha ho notato il suo carattere buono e generoso indistinguibile per noi madoniti. Alla presenza dell’estraneo il gesto di istinto è quello di prendere il vassoio con delle cose, forse nocciole, noci e mandorle e poggiarle sul tavolo a disposizione degli ospiti, accompagnato da un sorriso delicato. Un gesto naturale per noi madoniti. Vedere a Peppino, mi permetto di chiamarlo così, perché siamo stati grandi amici, anche nel lavoro, ho tanta stima ancora, vederlo in buona salute e sui canali televisivi internazionali mi ha fatto emozionare.

Preciso e ritengo che la popolazione tutta delle Madonie è in buona salute, si evince dalla avanzata età in cui tanti sono arrivati. Frutto anche di uno stile di vita. Ricordo che negli anni passati non c’erano tante comodità, ma tanta voglia di fare. Si iniziava con la santa mattinata per il riscaldamento degli ambienti. Si doveva mettere il carbone nel braciere di rame sorretto dal “pedaconca”, un supporto circolare in legno. Avviare l’accensione del fuoco. Non tutto sempre era facile e andava bene, perché a volte si riscontrava “U tizzuni” un pezzo di carbone non cotto bene “no Fussuni” a questo punto il fumo era tanto da impregnare la casa. Si dovevano aprire balconi e finestre per fare uscire il fumo. Immaginate “Cu friddu!”.

Si doveva aspettare tutto il giorno e solo verso sera si poteva respirare un po’. Mentre la sera prima di andare a dormire, per riscaldare il letto, si metteva tra le lenzuola e coperte, il panierino di rame con la carbonella accesa, sorretto dalla “cuba”. La stessa “cuba” veniva collocata anche durante le giornate invernali, sopra il braciere, sempre acceso, che serviva per asciugare gli indumenti personali di prima necessità. Queste interviste televisive, assieme a tante altre, fra cui le immagini attraverso le foto, del nostro territorio, sono un grande veicolo che sensibilizzano la gente, sempre più attenta alla ricerca di ambienti sani come il nostro territorio. Quindi credo sia un veicolo di attrazione per un turismo sano e non indifferente per i tanti che cercano una vacanza all’insegna dello star bene e sereni in mezzo alla natura incontaminata e lontani dal frastuono delle città.

Giacomo Miriana

redazione

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