Ad inizio anno, vi proponiamo la lettura del libro di Ruggero Cappuccio, “Capolavoro d’amore” edizione Feltrinelli.Un viaggio sentimentale nella Palermo decadente che accoglie insonnie notturne, il sapore degli amori finiti, il perdersi e ritrovarsi.

Protagonista l’intreccio della scomparsa del quadro di Michelangelo Merisi , la natività e la vicenda di Manfredi Lanza, che lascia la Sicilia , dopo essere stato lasciato improvvisamente dalla donna che amava, senza nessun preavviso, senza nessuna spiegazione, si trasferisce nella capitale dove prova a fare tesoro degli insegnamenti dello zio Filippo Steri a cui è legato da un sincero affetto e stima.

Dopo otto anni di assenza riceve una lettera dallo zio e decide di rientrare in Sicilia, ascolterà le confessioni dello zio e le vicende della Natività di Caravaggio trafugata per mano mafiosa, dall’oratorio di San Lorenzo di Palermo, mai più ritrovato.

Palermo è un’isterica, ama solo la sua sofferenza, Manfredi ritornando a Palermo, bellissima, deve affrontare pericoli e fantasmi del suo passato, un viaggio in cui si parla della “bellezza perduta” e su quello che non siamo in grado di proteggere.

Manfredi era fuggito, era fuggito da se stesso , voleva nascondersi, qualche volta nascondendosi si pensa di volersi proteggere, in realtà si rimanda solo un confronto con le proprie debolezze, paure.

Fuggendo si pensa di tenere a bada le tigri dei ricordi.

Palermo viene descritta come una città che esala vapori, che eutta, convive con la sofferenza , è un connubbio continuo tra gioia e volgarità che può arrivare ad incendiare il cervello poiché paradossale questa continua lotta tra il bello e il brutto, a poca distanza ti ritrovi un giardino di zagare e qualche metro più in là un palazzo abusivo, Palermo è un miscuglio di fango e paradiso.

Come è stato possibile che un quadro di valore inestimabile come quello del Caravaggio sia stato sottratto senza ostacoli, nessun guardiano, nessun antifurto.

Quel quadro faceva parte dei capolavori nascosti, sparito come l’amore di cui si parla nella storia, l’accostamento riguarda il valore inestimabile tanto del quadro, quanto dell’amore in senso generale.

Dietro quel furto la mano mafiosa, la sensazione che serpeggia nell’intero libro è di vivere in una città dove ci si abitua a tutto, ma si sente anche una rabbia sotterranea, non ci si può assopire per sempre.

Il libro è una passeggiata tra i sentimenti della nostalgia, l’inquietudine, bisogna imparare a non cristallizzare il male e a scegliere la bellezza, il rispetto.

Perdere qualcosa può diventare un’occasione per riscoprire il valore di queste.

Un’occasione di riflessione sulla bellezza in generale, che và protetta, buon inizio d’anno, non essere stati capaci di proteggere un capolavoro deve indurci a riflettere .