ansa - faldoni - TRIBUNALE DI MILANO CONTROLLO DELLE SCHEDE ELETTORALI PER LE ELEZIONI DEL SENATO FALDONI DI DOCUMENTI

“la Repubblica” di martedì 23 novembre 2021 ha pubblicato un interessante articolo della prof.ssa Chiara Saraceno che pone al centro la questione del Navigator che rischia di diventare il capro espiatorio di ciò che non funziona nelle politiche attive del lavoro.

Vale la pena di riprendere la questione.

Assicurare il reddito di cittadinanza agli aventi diritto, piaccia o no ad alcuni ambienti di centro-destra, rappresenta una conquista di civiltà da cui non si può tornare indietro.

Va risolto al più presto e definitivamente, con l’agognata legge di riforma, il rapporto tra Centro per l’Impiego e l’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro – ANPAL.

La pratica quotidiana ha comprovato che il Navigator svolge un ruolo non secondario, allorquando il Centro per l’Impiego si avvale sinergicamente delle sua attività.

Dal rapporto di maggio scorso di A.n.n.a. emerge che i Navigator, nel periodo considerato, oltre a svolgere attività connesse alla stipula di Patti per il lavoro, hanno seguito e monitorato i piani personalizzati di accompagnamento al lavoro nelle Regioni che li hanno autorizzati ad operare direttamente, mentre hanno “segnalato” 429.984 tra vacancy, opportunità formative e orientative: ma “spetta” ai Centri per l’Impiego renderle disponibili sulla loro piattaforma, che spesso disattendono.

La legge 28 marzo 2019 n.26 ha regolato il sistema connesso alla fruizione del reddito di cittadinanza e gli obblighi derivanti, dalla partecipazione ad un processo di inserimento lavorativo o di inclusione sociale, ma tutto questo deve necessariamente essere rivisitato nel quadro della attesa, non più eludibile, riforma del Titolo V della Carta Costituzionale.

In tale direzione le attribuzioni e il ruolo del Navigator dovranno essere attentamente considerati e rivalutati.

Natale 2021

Luciano Luciani

Presidente Istituto Italiano Fernando Santi