Rafforzamento del welfare, aumento salariale, innovazione in agricoltura. Sono alcuni degli elementi principali del nuovo contratto dei lavoratori agricoli e florovivaisti della provincia di Palermo sottoscritto presso la sede di Confagricoltura da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil con le parti datoriali.

Flai, Fai e Uila esprimono soddisfazione per la firma del contratto, che si raggiunge in un contesto difficile e di crisi per tutto il territorio regionale, con la nota situazione disastrosa delle infrastrutture e della viabilità che rende “ancora più gravosa l’attività agricola, che avrebbe enormi prospettive, oggi teoriche, con l’eccezione di qualche virtuosa realtà”.

Difficoltà aggravate anche dalla concorrenza sleale tra le aziende. Ruolo del nuovo contratto è stabilire regole e diritti chiari per tutti gli addetti. E strumenti come la bilateralità, la formazione e la riqualificazione professione, la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono ritenuti punti base per contribuire al rilancio dell’agricoltura palermitana.

“La firma del nuovo contratto integrativo porta agli operai agricoli della provincia di Palermo un incremento salariale dell’ 1,7 per cento dal gennaio prossimo e diverse novità – dichiarano i segretari generali di Flai Cgil Palermo Dario Fazzese, Fai Cisl Palermo Trapani Franco Nuccio e Uila Uil Palermo Giuseppe La Bua – Un contratto che tra i punti qualificanti pone le basi per un’agricoltura concepita in chiave moderna, con innovazioni nelle politiche agricole e nelle qualifiche professionali, l’incremento del welfare, rafforzando la bilateralità per quanto riguarda malattie, infortuni, diritto alla maternità e paternità. Il rinnovo, associato alla costituzione della rete agricola di qualità in Prefettura, interviene in maniera massiccia a incrementare la base salariale dei lavoratori e a contrastare lo sfruttamento”.

Con il rinnovo del contratto le parti intendono ribadire “il forte impegno al contrasto a tutte le irregolarità e la convinzione che l’agricoltura debba riacquistare il ruolo fondamentale nell’economia produttiva provinciale, traguardando la valorizzazione degli aspetti produttivi, della qualità del lavoro e della risorsa umana, supportate da nuove forme di dialogo sociale e di confronto sindacale”.