È di un paio di settimane fa la notizia del protocollo d’intesa sottoscritto dal presidente dell’ANCI Sicilia, Leoluca Orlando, da Sergio Marino, per il comune di Palermo, e da Michele Viglianisi, responsabile Economia circolare e Bioraffinerie di Eni, su “iniziative di divulgazione, formazione, promozione, studio e sperimentazione sul tema dell’economia circolare nelle sue varie declinazioni, da sviluppare, in particolare, per definire nuovi modelli di mobilità sostenibile” (ANSA).
I gruppi di Legambiente Palermo, Fridays for Future Palermo, Ecologia Politica Palermo, A Sud Sicilia ed ExtinctionRebellion Palermo, hanno subito reagito con incredulità e sconcerto al fatto che ad essere interpellata per azioni che riguarderebbero la sostenibilità ambientale sia stata proprio una multinazionale del fossile. È stato scelto, intanto, di organizzare un incontro pubblico per un confronto sul tema, dal titolo simbolico: “Le sei zampe sul comune di Palermo?”.
L’incontro si terrà oggi pomeriggio 20 dicembre alle 18.30 al Cre.Zi. Plus, presso i Cantieri Culturali della Zisa.
“Eni è la peggiore azienda italiana per emissioni di gas serra e tra le più inquinanti al mondo. È responsabile di tragedie ecologiche (e sociali) come quella di Gela, che conta tra i più alti tassi di tumori e malformazioni infantili d’Europa, della val d’Agri in Basilicata o ancora della valle del Niger in Africa. Continua di fatto ad incentrare i suoi piani di investimento sugli idrocarburi, mentre racconta di una conversione green che è sbugiardata puntualmente da rapporti e inchieste di associazioni e ONG” dichiarano Ludovica Di Prima e Naida Samonà, due delle attiviste che hanno organizzato l’incontro “ è considerata tra i peggiori nemici del clima e in Italia è l’oggetto principale di mobilitazioni e contestazioni dei movimenti climatici più recenti, così come delle storiche associazioni che si battono per l’ambiente…possibile che dentro il comune di Palermo non siano a conoscenza di questo?” continuano.
Proprio per approfondire cosa rappresenta Eni in Italia e nel mondo, i movimenti e le associazioni palermitane, hanno invitato il giornalista Andrea Turco, che da anni conduce inchieste sulla multinazionale, e Alessandro Runci di ReCommon, associazione italiana che porta avanti campagne, anche contro Eni, per la giustizia climatica e contro la devastazione dei territori. A ragionare, poi, sulla contraddizione di affidare a una multinazionale del fossile, iniziative di formazione e sensibilizzazione su ambiente ed economia circolare, continuerà Franco Salcuni di Legambiente Scuola e formazione.
“Abbiamo ovviamente invitato i rappresentanti del comune e dell’Anci Sicilia che hanno promosso il protocollo, a partecipare all’incontro. Chiediamo di rescindere il protocollo e vorremmo raccontar loro personalmente le motivazioni che ci spingono a farlo” aggiungono le attiviste Vanessa Rosano e Giulia Di Martino, “speriamo che partecipino, anche perché immaginiamo che ci sia interesse da parte loro a chiarire con la cittadinanza la loro scelta, che consideriamo incomprensibile e inaccettabile. Siamo dentro una drammatica crisi climatica ed ecologica che proprio in Sicilia sta mostrando i suoi aspetti più violenti, non possiamo accettare nessun compromesso con le aziende e le multinazionali che ne sono maggiormente responsabili”.
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