In latino il termine “monstrum”, corrispondente all’italiano “mostro”, veniva utilizzato con il significato di prodigio, fatto o fenomeno portentoso, eccezionale, riferito anche a persone che rivelavano qualità, buone o cattive, oltrepassanti i limiti della normalità, ma senza le connotazioni deteriori che “mostro” ha acquisito nell’uso moderno. Mano a mano, infatti, che la cosiddetta civiltà ha acquisito maggiore consapevolezza di sé e organizzazione del vivere sociale, tutto quello che esulava dalla “normalità” ha assunto sempre più connotati mostruosi, e cioè negativi. E i mostri devono stare altrove, segregati in luoghi distanti dal vivere civile: le carceri e i manicomi, sono figli di questa mentalità. E a poco è servita la battaglia del grande Basaglia che, si, ha chiuso i manicomi, ma le persone con gravi problemi psichici non li ha potuti certo cancellare.

Ed è di questa mattina la notizia, purtroppo l’ennesima nel panorama nazionale, che un centro di recupero per gravi disabili psichici a Castelbuono è stato oggetto di ben 35 misure cautelari emesse dal G.I.P. del Tribunale di Termini Imerese per maltrattamenti, sequestro di persona, corruzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione e frode nelle pubbliche forniture. Anche questa, insomma, una mostruosità, orribili e imperdonabili fatti che le immagini pubblicate rendono in tutta la loro atrocità. E benissimo fanno i finanzieri e le forze dell’ordine ad indagare se quanto supposto dal G.I.P. abbia davvero avuto luogo e messo in atto da chi.

Quello che, però, speriamo non avvenga è che anche l’opinione pubblica si trasformi in un mostro, nel senso moderno del termine: perché se è umano emettere un sospiro di sollievo quando il “cattivo” è l’altro, quando la giustizia bussa alla porta del vicino e non alla nostra, d’altra parte è più umano avere considerazione anche per chi, in queste ore, deve dimostrare le proprie ragioni, la propria innocenza, la propria distanza da fatti orribili: e se, invece, ha sbagliato, si deve avere pìetas (i cui sinonimi sono carità, commiserazione, compassione, compatimento, e i cui contrari sono crudeltà e spietatezza) anche per chi dovrà affrontare la propria meritata pena.

Perché ciò che è davvero mostruoso è godere delle disgrazie altrui: Castelbuono non merita che persone fragili per disabilità vengano maltrattate, ma non merita neppure che si smarrisca la solidarietà, anche per le famiglie degli indagati. In questa brutta vicenda siamo tutti coinvolti: crediamo che questo sia il senso del Natale.

Quest’anno i nostri auguri vanno soprattutto agli ospiti dell’associazione “Suor Rosina La Grua onlus”, perché possano trovare un po’ di pace, e alla cittadinanza tutta, perché non smetta di essere all’altezza di sé stessa.

Movimento Democratici per Castelbuono