“Non facciamo politica, facciamo impresa, non cerchiamo consensi, ma chiediamo giustizia e non ci soddisfa quella facile e veloce che si ricava dall’opinione pubblica diffondendo notizie distorte attraverso i media o nei bar. Abbiamo chiesto la pronuncia dei Tribunali e avremo la pazienza di aspettarla sostenendo le nostre ragioni in quelle sedi. Non possiamo però sottrarci dallo smentire le menzogne. L’area sciabile attrezzata è chiusa per la decisione unilaterale della Città Metropolitana di Palermo di gestire le piste in modo irregolare, tanto da giungere, ogni anno, all’apertura degli impianti a stagione quasi ultimata. Per questo consideriamo risolto il contratto ormai dall’ottobre del 2020.
Abbiamo infatti offerto di consegnare gli impianti già da quella data. Ed è facile immaginare con quanta sofferenza, dopo averne fortemente voluto la progettazione esecutiva, la costruzione e la gestione. La Città Metropolitana di Palermo ha rifiutato di prenderli in consegna e pure di revisionare il contratto, nel caso, come la CM sostiene, debba considerarsi ancora in corso.
Ad oggi però non è stato correttamente individuato il gestore delle piste per l’inverno imminente, né tantomeno per la rimanente durata di quel contratto di gestione degli impianti. Stando così le cose, la legge vieta di mettere in esercizio gli impianti. In questo senso gli sport invernali ed il loro indotto, nella Sicilia Occidentale, devono ritenersi bloccati dagli Uffici Pubblici competenti e non da questa Impresa che già da tempo si è messa da parte, rinviando ad altra sede, e purtroppo ad altri tempi, l’accertamento della verità”.