Una delle regioni italiane in cui la tradizione la fa da padrone è sicuramente la Sicilia. Oltre alle bellezze storiche, artistiche e naturali che sono presenti, in questa isola magica è possibile imbattersi in alcune delle tradizioni più antiche e particolari non soltanto italiane. E tra queste troviamo le carte da gioco. In Sicilia, infatti, sono state realizzate diversi secoli fa delle carte da gioco ispirate alla Trinacria e con cui si possono giocare tantissimi giochi.

Storia delle carte da gioco siciliane

Come quelle napoletane, le carte da gioco siciliane vengono direttamente dai Tarocchi. La peculiarità di queste carte è il significato che è attribuito ad ogni carta, che ha valore differente e mostra delle figure diverse. Per esempio, le coppe indicano l’amore, mentre il tre di bastoni l’adulterio.

In origine erano dipinte rigorosamente a mano, ma dal Rinascimento in poi è cominciata la produzione in serie, grazie alla xilografia. Ed è proprio di ispirazione medievale la maggior parte dello stile che caratterizza le figure delle carte siciliane. In particolare, l’epopea dei paladini di Francia la fa da padrone. Per esempio, il cavaliere cavalca un asino, che è riferito alla tradizione cristiano-islamica; mentre c’è il fante, che è legato invece allo stilnovismo.

Avrete sicuramente notato che ormai la maggior parte dei giochi legati alla tradizione popolare italiana sono giocabili anche in rete, per esempio sulle piattaforme indicate dal sito www.nuovicasino.it. Questo perché l’attenzione dei produttori si è riversata verso questo tipo di giochi, visto e considerato che siano particolarmente amati dall’utenza italiana. Ancora oggi, in molti casi vengono preferiti proprio ai classici giochi da casino come roulette o slot machines.

I giochi più famosi con le carte siciliane

Diamo un’occhiata, quindi, a quali sono i giochi più famosi con le carte da gioco siciliane.

Il Cucù

Sicuramente uno dei più apprezzati è il Cucù. Si tratta di un gioco che in italiano viene tradotto in Asso che corre, e che consiste nel cambiare carta soltanto quando si ha un asso tra le mani, sempre al giocatore successivo, a meno che questo non abbia un Re. Quello con la carta più bassa alla fine perde.

La zecchinetta

Gioco antichissimo, che pare risalire addirittura al XVI secolo. Pare che il nome derivi proprio dai lanzichenecchi e che fosse in principio soltanto appannaggio degli uomini. Ma solo quando le donne vi furono escluse il suo successo fu enorme. Addirittura c’è chi vede delle somiglianze con il poker texano moderno.

La Tummula

Infine, troviamo la Tummula, ovvero la tombola siciliana. In realtà, questa in passato non prevedeva l’uso di cartelle classiche come nei giorni nostri, ma delle carte tradizionali siciliane. Ogni mazzo veniva assegnato al banco, mentre le cartelle, difatti, erano composte da carte scoperte che venivano poi girate solo quando il banco estraeva la carta corrispondente. Come già è facile intuire, il gioco è particolarmente simile alla tombola napoletana, altrettanto nota in tutta l’Italia. Le puntate possono essere uguali a quelle moderne: quindi, ambo, terno, quaterna, cinquina e Tummula.