Il Comitato regionale per l’istituzione delle zone franche montane, composto dai sindaci dei Comuni interessati alla norma in discussione al Senato e dall’Associazione zfm Sicilia, questa mattina si è dato appuntamento davanti alla sede del Governo regionale.
Era presente una delegazione di sindaci e amministratori, in rappresentanza dei territori degli Iblei, Etna, Erei, Madonie, Nebrodi, Sicani, Peloritani e dell’aree interne del nisseno e del corleonese. Al gruppo di amministratori si è unita anche la segretaria confederale della CGIL Sicilia, Gabriella Messina.
Lo scopo del presidio, interrotto dalle avverse condizioni meteo che hanno investito anche oggi l’area del palermitano, era quello di portare all’attenzione del presidente della Regione, Nello Musumeci, la necessità e l’urgenza di rispondere all’accorato appello dei senatori D’Alfonso, Fenu (relatore della Legge in Commissione) e Di Piazza, di “far decollare celermente la norma e la successiva esperienza amministrativa e attuativa”.
I componenti la Commissione Finanze e Tesoro di Palazzo Madama, presieduta da Luciano D’Alfonso, hanno fatto recapitare una lettera al presidente Musumeci nella quale “hanno trovato utile precisare” che, per la positiva definizione dell’istruttoria al Senato, occorre “una comunicazione da parte degli organi della Regione Siciliana”, che accetti la formulazione proposta dalla Ragioneria generale dello Stato che “si fonda sulle risorse preordinate dell’accordo Stato-Regione”.
Risorse che, afferma il Comitato regionale, «il governo avrebbe inteso inserire nella Legge di Stabilità 2022, cento milioni di euro l’anno, “a titolo della compensazione degli svantaggi strutturali derivanti dalla condizione di insularità”».
«Non è nostra intenzione praticare il tiro alla fune con il presidente Musumeci – affermano i rappresentanti del Comitato – né attivare alcuna dialettica divisoria sul tema. Tuttavia, le incertezze che percepiamo ci preoccupano, al contempo continuiamo ad avere fiducia sul fatto che il presidente Musumeci evaderà favorevolmente le inequivocabili considerazioni giunte dagli autorevoli rappresentanti la VI Commissione del Senato».
Incertezze che, auspica il Comitato, «verranno fugate nel corso di un incontro ufficiale che ci apprestiamo a chiedere al presidente della Regione».
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