Europa e America, due continenti così lontani e così diversi. In tutto e per tutto. Sono davvero tanti i paragoni tra Vecchio e Nuovo Continente che si possono fare per far emergere le divergenze tra loro. Basti pensare, ad esempio, al settore automobilistico, con gli americani che preferiscono le vetture di grandi dimensioni, o al settore del food, con abitudini alimentari molto diverse oltreoceano. Le divergenze arrivano fino ad aspetti marginali della vita di tutti giorni, al settore dello svago, ai passatempi, al gioco. Ne è un esempio la roulette, che presenta differenze tra una versione e l’altra, tra quella tipicamente europea, ossia Francese, e quella a stelle e strisce, Americana. Se siete curiosi di sapere quali, basterà continuare a leggere questo articolo.

Roulette Francese

Partiamo, ovviamente, da quella che è la versione originale e più antica esistente sulla faccia della terra: la Roulette Francese. Le origini di questo gioco piuttosto datato, tanto che si pensava che già gli antichi romani ne avessero inventato una versione ancestrale grazie a uno scudo rotante, sono evidentemente d’oltralpe, dato che è da quelle zone che ne prende il nome. Ma anche le tipiche espressioni che indicano le diverse fasi del gioco, come “Rien ne va plus”, provengono dalla Francia. La prima grande differenza tra la roulette francese e quella americana riguarda, sicuramente, il numero di cifre sulle quali si può decidere di puntare. Questo perché sul tavolo dove i giocatori riversano le proprie fiches al momento della puntata appaiono numeri che vanno dall’1 al 36. Ma dobbiamo essere più precisi, perché esiste anche la possibilità di giocare sullo 0. In origine, la roulette francese aveva anche il doppio 0, che poi è stato eliminato per snellire il gioco e aumentare le probabilità di vincita dei giocatori. Un’accortezza che ha funzionato, come indicano alcune statistiche sulla roulette francese. Lo zero, inizialmente rosso, è di colore verde per differenziarlo dalle altre cifre rosse e nere. Se vi state chiedendo, a questo punto, se esistano dei metodi per vincere alla roulette francese, la risposta non è sempre certa. Se si guarda, ad esempio, una guida approfondita presente in rete che può essere utile per scoprire cos’è il metodo Martingale e a conoscere meglio le dinamiche del gioco in generale, la sensazione è che possano esistere delle strategie applicabili alla roulette francese, ma non è sempre detto che queste funzionino. La base di questo gioco, insomma, resta la fortuna. Ciò non toglie che diversi studiosi, esperti di statistica o matematica, si siano impegnati per verificare l’esistenza di sistemi per ottenere delle vincite. Anche i fisici hanno dato il loro contributo. È da sempre che si tenta di svelare un metodo scientifico per vincere, perfino analizzando le posizioni e le velocità raggiunte dalla pallina. Altra differenza tra roulette francese e americana, poi, riguarda il cosiddetto “En Prison”, che vedremo nel prossimo paragrafo e che, lo anticipiamo, c’è solo nella versione transalpina. Ebbene, per capire come giocare alla roulette francese ci siamo qui noi: i partecipanti decideranno di puntare le proprie fiches sul panno in uno dei diversi modi a disposizione. Si parte dal numero singolo, 0 incluso, per arrivare a varie combinazioni comprendenti più numeri: il cavallo, noto anche come terzina, la dozzina, ossia il puntare su uno dei 3 gruppi da 12 numeri che formano il panno, 0 escluso, la coppia e così via. Si può scommettere anche sulle colonne verticali del tavolo o sui numeri solo neri o solo rossi, presenti in egual misura. Ogni puntata darà diritto ad una potenziale vincita proporzionale alla difficoltà di uscita del numero vincente. Una volta che il croupier avrà chiuso le puntate, procederà con il lancio della sfera d’avorio nel cilindro rotante e vincerà chi avrà scommesso sulla cifra e/o colore scelto dalla pallina.

Roulette Americana

Se si chiama roulette anche il gioco americano, ovviamente, ci sarà un motivo. Perché alla domanda su come giocare alla roulette americana, la risposta non può che essere una: nello stesso modo in cui si giocherebbe a quella francese. Questo soprattutto a livello di sistema di puntate e di fasi del gioco, che non si modificano semplicemente superando l’Oceano. Ma un paio di differenze importanti ci sono. Una, come detto, riguarda il tavolo della roulette americana, che non presenta solamente lo zero singolo, bensì ha mantenuto anche il doppio zero, sparito dalla versione francese nel corso del Novecento. La colorazione dello 00 è identica a quella dello 0, ossia verde. Quindi i numeri che appariranno sul panno statunitense saranno 38 e non 37, cosa che conferma la volontà americana di ingigantire sempre tutto. L’altra discordanza, invece, riguarda il principio solo accennato nel paragrafo soprastante: l’En Prison. Un’espressione che letteralmente vuol dire “in prigione” e non si discosta molto dalla realtà del gioco della roulette. In quella francese, questo fenomeno si verifica quando nessuno dei giocatori abbia puntato sullo 0 e la pallina d’avorio si fermi proprio su di esso. Il croupier, in questo caso, darà una “seconda possibilità” ai giocatori, le cui puntate rimarranno bloccate, come in prigione, sul panno per un secondo giro, praticamente gratuito. Nel caso della roulette americana, invece, l’En Prison non esiste. Se qui, dunque, dovesse uscire lo 0 o il doppio 0 e nessuno dei partecipanti alla mano avesse puntato su uno dei due esiti, le puntate sarebbero comunque ritirate dal croupier e, di conseguenza, perse da tutti i giocatori. Altro elemento che non fa che confermare la teoria vista in fase introduttiva: gli americani ingrandiscono ogni cosa, anche le difficoltà nei giochi.