«È una questione di buon senso. Siamo ancora in emergenza: per quale motivo il fisco deve accanirsi, proprio ora, contro le piccole imprese del settore Horeca, sopravvissute a due anni durissimi? Chiusure e restrizioni, non legittimate da studi scientifici, questo va ricordato, hanno decimato ristoranti, bar, pizzerie, pub e cocktail bar in tutto il Paese. Eppure il fisco chiede, entro la fine di questo mese, il saldo in un’unica soluzione di tutte le cartelle di rottamazione. E questo in concomitanza, come se non bastasse, delle scadenze impositive gravanti a novembre: ben 233. Sembra follia, invece è la realtà dei fatti».
Lo ha dichiarato Paolo Bianchini, presidente dell’associazione di categoria MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità.
«È necessaria una proroga delle scadenze, in relazione alle cartelle di rottamazione, almeno fino al termine del periodo di emergenza. Perché le piccole imprese sopravvissute hanno bisogno di riprendersi e generare fatturato. Aggiungo che MIO Italia ha proposto da tempo anche il taglio dell’Iva al settore della ristorazione, come previsto dall’Unione europea. La nostra idea, ben articolata, è stata oggetto anche di una pubblicazione scientifica e di una lettera aperta al Ministro della Transizione ecologica», ha concluso Paolo Bianchini.
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