Attualità

Storia di Desirè: “La mia gioventù riconquistata”

E’ passato più di un anno dall’intervento chirurgico che le ha restituito il sorriso, ma a ripensarci Desirè si commuove ancora. A soli 13 anni la schiena della ragazza, nata e cresciuta a Messina, comincia a curvarsi e, in poche settimane, la scoliosi si fa talmente grave da costringerla ad una postura del tutto innaturale. Una condizione di sofferenza che non le impedisce solo una normale deambulazione, ma anche ogni forma di relazione sociale.

Comincia così un lungo pellegrinaggio in diverse strutture sanitarie, le indicazioni sono sempre le stesse, ginnastica posturale e busto, ma passano i mesi e le condizioni di Desirè non fanno altro che peggiorare. Quando la famiglia di Desirè ha già le valigie pronte per Milano arriva la svolta, grazie al Dipartimento Rizzoli – Sicilia di Bagheria.

Qui, dopo una prima visita, la ragazza viene presa in carico e seguito dal dottore Angelo Toscano, dirigente medico di ortopedia generale, specializzato in chirurgia della deformità del rachide. Toscano comprende subito che la gravità della condizione della ragazza non può essere determinata da una scoliosi primitiva. Ci deve essere qualcos’altro, una causa nascosta che costringe Desirè in quella posizione innaturale. Dopo accurate indagini diagnostiche emerge il sospetto di un’ernia del disco a livello lombare, confermata anche da una risonanza magnetica. Evento rarissimo per una ragazza di soli 13 anni ma che, secondo il team del Dipartimento Rizzoli – Sicilia di Bagheria, è certamente la causa che ha generato una così grave condizione. Si tratta di una scoliosi secondaria, bisogna intervenire chirurgicamente.

Viene effettuata una discectomia (trattamento chirurgico mininvasivo) per la rimozione dell’ernia del disco e già il giorno dopo Desirè presenta già una postura migliore. L’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bagheria continua ad assistere la giovane paziente, letteralmente passo dopo passo, associando alla fisioterapia un trattamento psicoattitudinale per aiutarla ad uscire da quella condizione di paura del dolore talmente consolidata che le impediva di correggere la sua posizione. Nel giro di 6 mesi la ragazza torna in posizione eretta e, dopo 1 anno, il team del Rizzoli comunica alla famiglia l’avvenuta e completa guarigione.

redazione

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